E' questa una materia dibattuta, per quanto concerne le locazioni ad uso non abitativo è maggioritaria la tendenza espressa in questa sentenza:
la Cassazione 23/02/2007, n. 4210, ha ritenuto che “in relazione al principio della libera determinazione convenzionale del canone locativo per gli immobili destinati ad uso non abitativo, la clausola convenzionale che prevede la determinazione del canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo nell'arco del rapporto, ovvero prevede variazioni in aumento in relazione ad eventi oggettivi predeterminati nel contratto (e del tutto diversi ed indipendenti rispetto alle variazioni annue del potere di acquisto della moneta) deve ritenersi in linea generale legittima (ex artt. 32 e 79 della legge sull'equo canone); solo nell'ipotesi in cui costituisca un espediente diretto a neutralizzare gli effetti della svalutazione monetaria è invece illegittima e quindi nulla”.