Se facesse un transitorio dovrebbe effettivamente documentare il motivo della transitorietà. Esempio classico: allegando copia del contratto di lavoro. Però, io ho fatto transitori a persone che volevano trasferirsi in città ma avevano bisogno di tempo per cercarsi una casa "vera" dove risiedere, portare i propri mobili ecc.
E ho corso i miei rischi, perché in questo caso non avevo nulla da allegare, tranne una autocertificazione dell'ospite che dichiarava di avere la residenza in tal posto, tal via ecc. Questa autocertificazione la allego sempre e comunque. E nel contratto scrivo sempre che si tratta di abitazione SECONDARIA, essendo la residenza altrove. Sul tema "residenza" e sulle nuove realtà lavorative/abitative, che sembrano essere sfuggite ai legislatori, ci sarebbero altre considerazioni che lascio ad altri momenti e a esperti veri.
Il fatto VERO è che i transitori sono regolati in base a tabelle specifiche che ne determinano i prezzi massimi nei comuni ad alta densità abitativa. Se il suo comune non è tra questi non ci sarebbero problemi a fare un transitorio a prezzo libero, specificando come sopra. Infatti, quando registra un contratto transitorio, all'Agenzia delle Entrate non interessa minimamente l'aspetto
civilistico della faccenda (cioè l'aspetto che regola i rapporti tra locatore e conduttore, presumibilmente in difesa di entrambi). Invece nei comuni ad alta densità dovrebbe applicare i prezzi indicati.
Un problema potrebbe insorgere, invece, se si configura un "inganno" da parte del locatore (cioè lei): l'inganno sarebbe una SIMULAZIONE di transitorietà per ricavarne i vantaggi conseguenti, a scapito dei diritti dell'inquilino. Per es. invece di un normale contratto 4+4 faccio un "transitorio" così a ogni naturale scadenza posso rifiutare di continuare la locazione, oppure ripetere un contratto con prezzo più alto.
Per questo motivo, il problema VERO si presenta alla fine del contratto, quando questo scade, e si pensa di farne un altro, anche se uguale: l'inquilino infatti potrebbe rivendicare il diritto di veder trasformato il contratto in un 4+4 a condizioni penalizzanti per il locatore.
Secondo me, lei dovrebbe fare un normale contratto turistico (non esiste un transitorio a scopo turistico...) con il quale ha meno vincoli. Tuttavia verifichi prima quali sono, se ci sono, i limiti di durata, e REGISTRI il contratto!
Se decide di applicare la cedolare secca, ricordi che deve comunicare con raccomandata al suo futuro inquilino che il canone non verrà aumentato per nessun motivo durante tutto il periodo contrattuale (cioè non applicherà aumenti ISTAT né altro). Ovviamente, per un contratto di 12 mesi non rinnovabile non si capisce quando e in che modo applicare l'aumento ISTAT, che è annuale, ma io questa raccomandata la faccio lo stesso perché non si sa mai.
Inoltre ricordi che IN OGNI CASO, per periodi superiori a 30 giorni, deve registrare il contratto INDICANDO i dati catastali (li tenga a portata di mano) e deve comunicare l'avvenuta "cessione di fabbricato" alle Autorità di Pubblica Sicurezza (esiste un modulo scaricabile, da consegnare compilato alla sua AdPS, oppure - meglio - da inviare Racc. A/R). Si diceva che tra un po' (?) non sarebbe stato più necessario, essendo sufficiente la registrazione, ma... come sopra...
La cessione del contratto, per la quale si continua a pagare una gabella anche con la cedolare secca, si verifica quando il suo inquilino con contratto di X durata decide di CEDERLO a qualcun altro, che quindi subentra al suo posto come conduttore. Se non ricordo male, questa cessione deve essere approvata dal locatore.
Cioè, magari l'inquilino vuol fare la cessione a un suo amico, tal Conte Dracula, e MAGARI a lei questo non piace tanto...
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