Quindi anche se i contratti agevolati (a canone concordato) si riferiscono a comuni non ad alta densità abitativa l'aliquota della cedolare secca oggi è al 15% (sul modello SIRIA c'è scritto solo canone concordato SI o NO e non c'è l'ulteriore condizione dell'alta densità). Dove sta scritto il contrario?
Riporto di nuovo il testo della Legge ...
Art. 3 comma 2 Del Dlgs 14/03/2011 n. 23
... Per i contratti stipulati secondo le disposizioni di cui agli articoli 2, comma 3, e 8 della legge 9 dicembre 1998, n. 431,
relativi ad abitazioni ubicate nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 1989, n. 61, e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, l'aliquota della cedolare secca calcolata sul canone pattuito dalle parti è ridotta al 19 per cento (15 per cento dal 2013). ...
Ho parlato con un patronato e purtroppo mi hanno detto che per i comuni non ad alta densità abitativa, l'aliquota della cedolare secca è al 21% e non al 15% (che vale solo per i canoni concordati nei comuni ad alta densità abitativa). Mi hanno anche detto che nel modello SIRIA non bisogna barrare la casella "canone concordato". Mi sembra pazzesco. Mi chiedo solo quale vantaggio avrebbe a questo punto un proprietario a optare per il canone concordato. Boh..
Infatti è proprio così. Barrare la casella "canone concordato" significa comunicare all'Agenzia delle Entrate che a quel contratto è applicabile l'aliquota ridotta.
Nei comuni che non rientrano in quelli di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 30 dicembre 1988, n. 551, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 1989, n. 61, e negli altri comuni che non sono quelli ad alta tensione abitativa individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica, stipulare un contratto a canone concordato non produce nessun vantaggio, anzi impedisce di applicare l'aggiornamento ISTAT in misura completa al canone qualora non si opti per l cedolare secca (si può applicare solo per il 75%).
Forse prima o poi qualche illuminato legislatore si accorgerà della discriminazione e porrà rimedio alla norma, ma per ora è così.
Vuoi dire che era esigua la differenza tra l'aliquota per i contratti 3+2 (pari al 19%) e quella per tutti gli altri (pari al 21%)?
Esatto, la differenza tra il 21% e il 19% era troppo esigua per giustificare l'adozione di un contratto molto più favorevole all'inquilino.
Se pensi che su un canone annuo di 6.000 Euro la differenza di tassazione tra il 21% e il 19% sarebbe stata di soli 120 Euro, ora invece la differenza tra il21% e il 15% è di 360 Euro ... cifra che indubbiamente è più allettante.