Ho un quesito da porre sull'uso dell'acqua con contatore unico.
Ho la residenza in una casa di cui sono comproprietarie anche le sorelle. La casa è comunicante con un'altra abitazione autonoma e in altra via tramite un passaggio aperto, da oltre 50 anni, nell'intercapedine esistente tra le due abitazioni. Un leggero dislivello separa le due unità abitative e si è sopperito con una scalinata molto scomoda nell'intercapedine .
Ho provveduto, perché anche invitato dalle sorelle, a fare le volture utenze che ancora erano a nome del genitore ormai defunto.
Una sorella abita nella casa di proprietà adiacente che, ripeto, è autonoma e sta in diverso indirizzo!
Sull'impianto idrico interno alla casa dove abito c'è una deviazione che, sempre attraverso un'intercapedine, porta l'acqua pure alla casa adiacente. Sulla deviazione è montata una chiave d'arresto che doveva servire pure a interrompere definitivamente l'acqua quando la casa si sarebbe dotata di contatore autonomo; quindi doveva essere una situazione provvisoria. Invece...
Effettuata la voltura delle utenze, ho chiesto alla sorella di dotarsi di un contatore idrico autonomo ma rinvia un adempimento che non arriverà mai perché asserisce che è comproprietaria e ha facoltà di usare l'acqua nella sua unità abitativa di residenza. Le utenze di luce e gas sono sempre state autonome.
Non voglio continuare a protrarre ulteriormente questa situazione anomala, secondo me, anche per non incorrere in eventuali abusi e risarcimenti. A nulla valgono le reiterate sollecitazioni a provvedere.
Come mi devo comportare?
Ringraziando anticipatamente dell'attenzione, distintamente saluto.
Ho la residenza in una casa di cui sono comproprietarie anche le sorelle. La casa è comunicante con un'altra abitazione autonoma e in altra via tramite un passaggio aperto, da oltre 50 anni, nell'intercapedine esistente tra le due abitazioni. Un leggero dislivello separa le due unità abitative e si è sopperito con una scalinata molto scomoda nell'intercapedine .
Ho provveduto, perché anche invitato dalle sorelle, a fare le volture utenze che ancora erano a nome del genitore ormai defunto.
Una sorella abita nella casa di proprietà adiacente che, ripeto, è autonoma e sta in diverso indirizzo!
Sull'impianto idrico interno alla casa dove abito c'è una deviazione che, sempre attraverso un'intercapedine, porta l'acqua pure alla casa adiacente. Sulla deviazione è montata una chiave d'arresto che doveva servire pure a interrompere definitivamente l'acqua quando la casa si sarebbe dotata di contatore autonomo; quindi doveva essere una situazione provvisoria. Invece...
Effettuata la voltura delle utenze, ho chiesto alla sorella di dotarsi di un contatore idrico autonomo ma rinvia un adempimento che non arriverà mai perché asserisce che è comproprietaria e ha facoltà di usare l'acqua nella sua unità abitativa di residenza. Le utenze di luce e gas sono sempre state autonome.
Non voglio continuare a protrarre ulteriormente questa situazione anomala, secondo me, anche per non incorrere in eventuali abusi e risarcimenti. A nulla valgono le reiterate sollecitazioni a provvedere.
Come mi devo comportare?
Ringraziando anticipatamente dell'attenzione, distintamente saluto.