Salve a tutti, mi rivolgo a voi per saperne di piu' o almeno per sapere cosa dovrei fare.
Sono comproprietario insieme ai miei fratelli di una abitazione, la cui domanda di condono edilizio fu chiesta molti anni fa, addirittura nell' 82. I nostri genitori pagarono a suo tempo, sotto la guida di un geometra che se ne occupò quanto era richiesto come sanzioni e bolli, consegnando pure tutti i documenti che allora erano richiesti. Nonostante ciò, solo 4 anni fa, ( quindi ben 30 anni dopo ) ci giunse una comunicazione da parte dell'ufficio del Comune interessato, dove si asseriva che la nostra pratica non poteva essere evasa se non venivano forniti altri documenti, che per la verità consistevano essere solo le foto dell' appartamento.
Nel frattempo i nostri genitori sono morti, e con la nostra successione, si e' da subito deciso di mettere in vendita la casa, incaricando lo stesso ufficio di Geometri che si era occupato nel frattempo di fornire la documentazione mancante. E cosi e' stato. Hanno anche piu' volte sollecitato il Comune per la soluzione e la risposta al problema, ma a tutt'oggi nulla di fatto. Ora, la situazione è questa: io ho deciso, visto, mancanza, di offerte congrue in questi due anni, di buttarmi nell'impresa comprando le restati parti dei miei fratelli, con un mutuo. E' successo questo pero': nessuno ci aveva mai informato che se la questione condono non era sanata definitivamente da parte del Comune, la casa non poteva neanche essere posta in vendita, tant'è che sul cartello vendesi c'era anche il numero dello stesso Geometra di prima, come riferimento.
Vengo al dunque, non posso fare niente affinché la cosa venga risolta al più presto, visto che ormai ho messo in mezzo il perito della banca, che io ho già pagato, e grazie al quale abbiamo scoperto che la casa non e' vendibile, cosi come è ? Possiamo obbligare l'ufficio preposto, in un modo o nell'altro, a sbrigare la cosa nel piu' breve tempo possibile pena conseguenze legali contro il Comune, per la mancata vendita per causa loro?
Vi chiedo, c'e' una scappatoia per risolvere il tutto? Il perito e il notaio potrebbero considerare fattibile la vendita lo stesso, dato che in realta' e' di acquisto di altre parti di fratelli che si tratta, e non di vendita ad estranei?
Sono comproprietario insieme ai miei fratelli di una abitazione, la cui domanda di condono edilizio fu chiesta molti anni fa, addirittura nell' 82. I nostri genitori pagarono a suo tempo, sotto la guida di un geometra che se ne occupò quanto era richiesto come sanzioni e bolli, consegnando pure tutti i documenti che allora erano richiesti. Nonostante ciò, solo 4 anni fa, ( quindi ben 30 anni dopo ) ci giunse una comunicazione da parte dell'ufficio del Comune interessato, dove si asseriva che la nostra pratica non poteva essere evasa se non venivano forniti altri documenti, che per la verità consistevano essere solo le foto dell' appartamento.
Nel frattempo i nostri genitori sono morti, e con la nostra successione, si e' da subito deciso di mettere in vendita la casa, incaricando lo stesso ufficio di Geometri che si era occupato nel frattempo di fornire la documentazione mancante. E cosi e' stato. Hanno anche piu' volte sollecitato il Comune per la soluzione e la risposta al problema, ma a tutt'oggi nulla di fatto. Ora, la situazione è questa: io ho deciso, visto, mancanza, di offerte congrue in questi due anni, di buttarmi nell'impresa comprando le restati parti dei miei fratelli, con un mutuo. E' successo questo pero': nessuno ci aveva mai informato che se la questione condono non era sanata definitivamente da parte del Comune, la casa non poteva neanche essere posta in vendita, tant'è che sul cartello vendesi c'era anche il numero dello stesso Geometra di prima, come riferimento.
Vengo al dunque, non posso fare niente affinché la cosa venga risolta al più presto, visto che ormai ho messo in mezzo il perito della banca, che io ho già pagato, e grazie al quale abbiamo scoperto che la casa non e' vendibile, cosi come è ? Possiamo obbligare l'ufficio preposto, in un modo o nell'altro, a sbrigare la cosa nel piu' breve tempo possibile pena conseguenze legali contro il Comune, per la mancata vendita per causa loro?
Vi chiedo, c'e' una scappatoia per risolvere il tutto? Il perito e il notaio potrebbero considerare fattibile la vendita lo stesso, dato che in realta' e' di acquisto di altre parti di fratelli che si tratta, e non di vendita ad estranei?