casa pura

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Proprietario Casa
mi sono sposata in comunione dei beni. Alla morte di mia madre ho ereditato insieme a mia sorella un appartamento e la buonuscita di mia madre. Mia sorella mi ha proposto la mia parte di buonuscita in cambio della sua meta' di appartamento,ed io ho accettato. Dal notaio pero' ho scoperto che per effetto della comunione dei beni,io divenivo proprietaria per 3/4 dell'immobile e mio marito per 1/4 , pur acquistando l'immobile con soldi ereditati da me (praticamente lui non metteva nulla).
successivamente vendemmo appartamento per acquistarne altro piu' grande,facendo un mutuo cointestato ma che per i primi 3 anni ho pagato solo io in quanto vi era il prelievo automatico delle rate da un conto,sempre cointestato, nel quale pero' versavo solo io e lui prelevava!
Vengo al dunque: stiamo divorziando e lui vorrebbe la meta' del valore dell'immobile per lasciarmi l'appartamento! Mi chiedo, si puo' fare qualcosa in merito? Non vi sara' infatti sentenza su immobile poichè i figli sono grandi e autonomi,gia' fuori casa. Possible che pur avendo partecipato esclusivamente io all'acquisto,devo anche pagare cio' che chiede questo parassita? Io posso dimostrare tutto cio' che asserisco, e lui non puo' dimostrare cio' che non ha fatto! Nessuna legge tutela in questi casi?
 

luciano1949

Membro Attivo
Proprietario Casa
Una bella gatta da pelare, più che i consigli di un foruma, validissimi per carità, ti serve un bell'avvocato che sia specializzato in eredità e successioni, che sappia districare la matassa delle comunioni dei beni e che insegni, una volta per tutte che un matrimonio è sacro fino a che regge, ma diventa devastante quando ci si separa, sembrerà strano ma tenere la divisione dei beni non significa essere "cattivi" ma vuol dire essere lungimiranti. auguri.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
posso solo offrirti la mia solidarietà per questa situazione dove il tuo ex sembra aver "attaccato il cappello".
Quando si è innamorati non si dà molto valore al denaro. Ti racconto questo fatto che mi è capitato di seguire come CTP: lui, avvocato, lei, insegnante, si sono sposati in comunione dei beni. Durante il periodo nel quale tutto filava via d'amore e d'accordo, l'avvocato, con i propri introiti, approfittando di alcune situazioni favorevoli, aveva acquistato dei terreni nella campagna romana che si trovavano attorno alla casetta dei nonni che, all'epoca, era diventata di proprietà della madre. Morta la madre, demolita la casetta, tra un abuso e l'altro, ha costruito una villa di 350 mq, su due livelli, con piscina, campetto di calcio a 5 per il figlio, terreno con non so quante piante di ulivo e piante da frutto, dependance per il manutentore/tuttofare del complesso. Dopo quasi 30 anni il matrimonio va in crisi, perché la moglie diventa strettamente vegana. Separazione, ed in virtù del regime di comunione dei beni, l'avvocato ha dovuto fare a metà di tutto quello che aveva messo assieme.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Se all'atto avessi dichiarato che acquistavi la metà di tua sorella con soldi tuoi personali (la metà della liquidazione), magari facendo confermare da tuo marito, il resto avrebbe preso un'altra piega.
 

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