Buongiorno, ho la necessità di avere un parere e delle indicazioni utili riguardo la seguente situazione:
a seguito di successione in morte di mia madre la casa familiare è stata ripartita nelle seguenti quote di proprietà 2/3 a mio padre 82enne, 1/3 a me e 1/3 a mio fratello, io dopo il divorzio sono rientrata ad abitare nella casa genitoriale da circa 14 anni, circa 2 anni fa mio padre è andato a convivere altrove senza modificare la residenza, mio fratello dopo breve convivenza ha sposato (spero in divisione dei beni) una donna (precedentemente divorziata e con una figlia minorenne) ed è andato a vivere in una villetta in affitto assieme a lei senza modificare la residenza, ovviamente sono rimasta sola nella casa, mi occupo di tenerla in ordine e pago regolarmente le bollette delle varie utenze anche se intestate a mio padre, non ho la disponibilità totale della casa nella quale nulla è cambiato rispetto al periodo in cui vivevamo tutti insieme, il problema nasce da mio fratello che ha sempre avuto problemi finanziari, accende crediti che poi non paga, ora pure la moglie (cattiva debitrice pure lei) non trova più lavoro e sono in arretrato di svariati mesi d'affitto di una casetta a schiera che abitano, ambedue continuano a premere su mio padre perché li faccia entrare ad abitare nella casa genitoriale o gli paghi loro l’affitto o lo faccia pagare a me per dare a loro i soldi in quanto si trovano in difficoltà.
Occorre precisare che mio fratello non ha variato la sua residenza, così tutta la posta che arriva nella casa genitoriale sono costretta a rifiutarla visto che continuano a pervenire (presumo) svariati solleciti dalle varie finanziarie con le quali lui è insoluto.
Mi chiedo se prima o poi le suddette finanziarie non cominceranno ad aggredire anche la proprietà della casa, in tal caso come posso tutelarmi?
Possono mio fratello, cognata e figlia di lei, decidere di venire ad abitare nella casa genitoriale in comproprietà? Possono pretendere un affitto da me?
Mio padre è contrario al fatto che si trasferiscano nella casa genitoriale perché dice di essere ospite dalla compagna e potrebbe in qualsiasi momento o per necessità di salute ritornarci ad abitare, la casa non è divisibile, inoltre sorge il dubbio che se mio fratello rientra nella casa portando appresso la moglie e la figlia di lei, qualora dovessero separarsi…. si corre il rischio che non se ne vada più e che gli venga concesso il diritto di abitazione sulla nostra casa genitoriale?
Nel caso di morte di mio padre, che spero avvenga il più tardi possibile, che succederà? Mio fratello e cognata può chiedermi di pagare un affitto? Possono decidere di venire nella casa ad abitare?
Possono costringermi alla vendita?
Vi sarei grata Vorreste darmi indicazioni e consigli in merito, stò vivendo una difficile situazione per le pressioni di mia cognata, tanto da non poter essere serena e viste le pressioni continue mi chiedo se questo non possa configurarsi anche come un caso di stolking....
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno rispondere...
Antennaria
a seguito di successione in morte di mia madre la casa familiare è stata ripartita nelle seguenti quote di proprietà 2/3 a mio padre 82enne, 1/3 a me e 1/3 a mio fratello, io dopo il divorzio sono rientrata ad abitare nella casa genitoriale da circa 14 anni, circa 2 anni fa mio padre è andato a convivere altrove senza modificare la residenza, mio fratello dopo breve convivenza ha sposato (spero in divisione dei beni) una donna (precedentemente divorziata e con una figlia minorenne) ed è andato a vivere in una villetta in affitto assieme a lei senza modificare la residenza, ovviamente sono rimasta sola nella casa, mi occupo di tenerla in ordine e pago regolarmente le bollette delle varie utenze anche se intestate a mio padre, non ho la disponibilità totale della casa nella quale nulla è cambiato rispetto al periodo in cui vivevamo tutti insieme, il problema nasce da mio fratello che ha sempre avuto problemi finanziari, accende crediti che poi non paga, ora pure la moglie (cattiva debitrice pure lei) non trova più lavoro e sono in arretrato di svariati mesi d'affitto di una casetta a schiera che abitano, ambedue continuano a premere su mio padre perché li faccia entrare ad abitare nella casa genitoriale o gli paghi loro l’affitto o lo faccia pagare a me per dare a loro i soldi in quanto si trovano in difficoltà.
Occorre precisare che mio fratello non ha variato la sua residenza, così tutta la posta che arriva nella casa genitoriale sono costretta a rifiutarla visto che continuano a pervenire (presumo) svariati solleciti dalle varie finanziarie con le quali lui è insoluto.
Mi chiedo se prima o poi le suddette finanziarie non cominceranno ad aggredire anche la proprietà della casa, in tal caso come posso tutelarmi?
Possono mio fratello, cognata e figlia di lei, decidere di venire ad abitare nella casa genitoriale in comproprietà? Possono pretendere un affitto da me?
Mio padre è contrario al fatto che si trasferiscano nella casa genitoriale perché dice di essere ospite dalla compagna e potrebbe in qualsiasi momento o per necessità di salute ritornarci ad abitare, la casa non è divisibile, inoltre sorge il dubbio che se mio fratello rientra nella casa portando appresso la moglie e la figlia di lei, qualora dovessero separarsi…. si corre il rischio che non se ne vada più e che gli venga concesso il diritto di abitazione sulla nostra casa genitoriale?
Nel caso di morte di mio padre, che spero avvenga il più tardi possibile, che succederà? Mio fratello e cognata può chiedermi di pagare un affitto? Possono decidere di venire nella casa ad abitare?
Possono costringermi alla vendita?
Vi sarei grata Vorreste darmi indicazioni e consigli in merito, stò vivendo una difficile situazione per le pressioni di mia cognata, tanto da non poter essere serena e viste le pressioni continue mi chiedo se questo non possa configurarsi anche come un caso di stolking....
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che vorranno rispondere...
Antennaria