NICOLA1977

Membro Attivo
Salve a tutti volevo sottoporvi un quesito.
A seguito di compromesso regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate (6 maggio 2010)dove veniva esplicitamente citato che termine ultimo per il rogito era la data del 31/10/2010 e che il mancato adempimento a quanto concordato faceva decadere l'atto con conseguente perdita della caparra confirmatoria di € 15000.
Visto che si tratta di un parente che mi ha chiesto verbalmente in più riprese
di attendere 30g + 15 gg+30 gg millantando perizie di vari istituti di credito.
Tenuto conto che allo stato dei fatti sembra non riesca ad ottenere il mutuo.
E tenuto presente che ad oggi non ho inviato alcuna richiesta ad adempiere vorrei sapere se devo rispettare qualche tempistica e che tipo di invito devo inviargli al fine di potermi svincolare da questa situazione che mi stà danneggiando.
In buona sostanza voglio sciogliere il contratto, trattanere la caparra confirmatoria e ricollocare l'immobile sul mercato; Non intendo adire per le vie legali, insomma non voglio perdere tempo in scartoffie.
Resto in attesa e ringrazio.
 

acquirente

Nuovo Iscritto
devi semplicemente mandargli una raccomandata A/R invitandolo a presentarsi al compromesso in data max 15 gg presso il tuo notaio...dottor xxxxx via xxxx ora xxxxx.
precisando che se non si presentera' lo riterrai inadempiente e tratterai la caparra che ti ha versato.
dopo di che' sarai libero di mettere di nuovo in vendita il tuo immobile.
 

Foxone

Membro Attivo
salve a tutti, concordo pienamente con Acquirente, ma volevo aggiungere una considerazione. Purtroppo capita sempre più spesso che la parte 'realmente inadempiente' cerchi di scaricare la responsabilità all'altra: in questo caso Nicola vuole liberarsi da una promessa di acquisto che non viene conclusa nei termini stabiliti dal promissario acquirente. Se da un lato la lettera libera Nicola dal vincolo, spesso accade che dopo l'intimazione ad adempiere la parte inadempiente acconsenta ad andare a rogito, poi, con una scusa o con l'altra, cerca dei cavilli x dimostrare che ci sono vizi oppure che mancano garanzie, oppure chissà cos'altro, in modo da legittimarsi a pretendere il doppio della caparra versata. E la parte 'adempiente' si trova nella situazione di dover recedere dal contratto restituendo la caparra, per evitare avvocati e tribunali.
Il consiglio è quindi quello di cercare prima un accordo verbale, poi quello di farsi consigliare bene (un parere preventivo di un avvocato ti costa meno di dover gestire una causa)
:)
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
mi sembra che l'accordo verbale non abbia sortito gli effetti sperati e sono d'accordo con foxone sul fatto che il tipo difficilmente rinuncerà a 15.000 euro senza batter ciglio. un'altra strada potrebbe essere quella di accordarsi per trattenersi solo una parte.. a titolo di risarcimento per la perdita di tempo e di occasioni.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x nicola1977 ma se siete parenti e non volete scontrarvi con scartoffie e simili perché non vi parlate e sentire il vero motivo, forse vorrà cercare un istituto che abbia finanziamenti più favorevoli cerca di consigliarlo con qualche istituto che conosci e li vedrai il motivo che non adempie al prosciego del preliminare. ciao adimecasa:daccordo:
 

NICOLA1977

Membro Attivo
Testina, a prescindere che qua se c'è qualcuno che possibilmente nell'evoluzione dell'umana razza non ha ceduto il passo alla colonna vertebrale versione homo erectus sicuramente non è lo scrivente. Pertanto possibilmente se riesce ad essere esplicito e pragmatico bene, altrimenti astenersi con battute. Ti ringrazio
 

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