Salve a tutti,
Nell'atto notarile di vendita terreno agricolo, il notaio riporta una dichiarazione del venditore che non corrisponde a verità non essendo stato nemmeno interpellato il venditore stesso sull'argomento. Si suppone che tale dichiarazione sia stata suggerita dal compratore per sua convenienza, infatti riporta :
"la parte venditrice dichiara che il terreno in oggetto, ai sensi
dell'art.10 della legge 21 Novembre 2000 n° 353, non ha subito incendi"
Tale clausola, oltre che favorire il compratore agli effetti della legge riportata, accresce falsamente anche il valore del terreno che anziché essere considerato incolto, viene successivamente valutato dall'Agenzia delle Entrate come terreno coltivato e sopravalutato
con conseguente maggiore imposta di registro,interessi e sanzioni.
La domanda è: può essere impugnato l'atto nel caso il compratore non voglia pagare le maggiori imposte? Quale consiglio suggerite?
Grazie a chi risponde.
Nell'atto notarile di vendita terreno agricolo, il notaio riporta una dichiarazione del venditore che non corrisponde a verità non essendo stato nemmeno interpellato il venditore stesso sull'argomento. Si suppone che tale dichiarazione sia stata suggerita dal compratore per sua convenienza, infatti riporta :
"la parte venditrice dichiara che il terreno in oggetto, ai sensi
dell'art.10 della legge 21 Novembre 2000 n° 353, non ha subito incendi"
Tale clausola, oltre che favorire il compratore agli effetti della legge riportata, accresce falsamente anche il valore del terreno che anziché essere considerato incolto, viene successivamente valutato dall'Agenzia delle Entrate come terreno coltivato e sopravalutato
con conseguente maggiore imposta di registro,interessi e sanzioni.
La domanda è: può essere impugnato l'atto nel caso il compratore non voglia pagare le maggiori imposte? Quale consiglio suggerite?
Grazie a chi risponde.