dici bene ma nella pratica non è così.È ovvio che una persona che va ad abitare in casa altrui deve avere il consenso di chi già vi abita. Ma il comune deve accertare che la nuova occupazione non sia abusiva e cum titulo.
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dici bene ma nella pratica non è così.È ovvio che una persona che va ad abitare in casa altrui deve avere il consenso di chi già vi abita. Ma il comune deve accertare che la nuova occupazione non sia abusiva e cum titulo.
Invece nella pratica è così. Nessun comune iscriverebbe una persona in una famiglia già iscritta come residente in un alloggio ATER senza avere anche l'autorizzazione di quell'ente.dici bene ma nella pratica non è così.
vieni a farti un giro a Roma.Invece nella pratica è così.
questo è un altro discorso; io non ho mai sentito che il Comune abbia negato la residenza ad un parente od affine di un assegnatario di casa popolare perché l'ente non ha dato l'assenso alla residenza del nuovo soggetto. Se l'ente fosse a conoscenza di questo nuovo occupante nel giro di una settimana dalla consapevolezza dovrebbe intimare all'intruso di lasciare l'appartamento. Invece così non è. Tutti zitti. Anche chi ha iniziato questa discussione ha scritto che a seguito di un tentativo di subentro nell'affitto gli hanno risposto negativamente, tuttavia continuano ad inviare i bollettini a nome del defunto (sono trascorsi più di 10 anni dalla morte) che il subentrante continua a pagare regolarmente.L'ufficiale d'anagrafe dovrà però inviare al proprietario una comunicazione di avvio del procedimento di iscrizione anagrafica ex art. 7 della legge n. 241/1990.
dici bene ma nella pratica non è così.
La legge, non io, prevede che si debba dichiarare entro venti giorni la nuova residenza, quando questa cambi. Quando cambia il luogo di dimora abituale, cambia (per definizione) la residenza.Tu sei quello che sostiene che la gente deve spostare la residenza nel luogo dove dimora abitualmente
Eh sì, la legge prevede anche che non si possa rapinare una banca. Peccato che le rapine siano all'ordine del giorno.peccato che ovunque uno vada trova gente che ha lasciato la residenza nell'abitazione della famiglia originaria.
Prova a chiedere a un qualsiasi comune se iscriverebbero in anagrafe una persona che dichiara la residenza in un alloggio ATER senza l'autorizzazione scritta da parte di quell'ente dopo l'entrata in vigore dell'art. 5 del D.L. n. 47/2014.io non ho mai sentito che il Comune abbia negato la residenza ad un parente od affine di un assegnatario di casa popolare perché l'ente non ha dato l'assenso alla residenza del nuovo soggetto.
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