Nulla da eccepire dal punto di vista fiscale. Il problema che al più potrebbe sorgere è: "E' possibile concedere in comodato d'uso gratuito un appartamento che poi il proprio figlio affitterà a terzi nell'esercizio della sua attività d'impresa?"
Quesito complesso. E' possibile che il comodatario venga autorizzato dal comodante (specie se parente) a locare l'immobile, ad esempio a turisti o studenti. Si pone, pertanto, il problema di come ripartire, ai fini IRPEF/Cedolare/IRES ed IMU, il reddito dell'immobile. Ora, bisogna osservare che i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale.
Atteso che il comodato è un contratto che fa nascere, a favore del comodatario (che riceve in comodato il bene) un diritto personale di godimento e non un "altro diritto reale", la titolarità del reddito fondiario non viene trasferita al comodatario, per cui, se questi stipuli (in veste di locatore) un contratto di locazione, il reddito effettivo da locazione deve essere imputato, ai fini IRPEF (suppongo), anche in questa ipotesi, non già al comodatario, bensì al proprietario dell'immobile, vale a dire a te, con tutto quello che ne consegue.