Ti posso dire che se si tratta di inquilini sfrattati "normali" (cioè persone che comunque hanno dei parenti o amici dove possono trovare ospitalità, hanno abbastanza soldi per spostarsi altrove, hanno un lavoro, non sono né malati né disabili, non sono completamente fuori di testa, ecc), questi morosi "normali" vanno via prima del giorno fissato dall'ufficiale giudiziario per lo sgombero.
Anche solo il giorno prima.
Eventualmente lasciando nell'appartamento i loro mobili e le loro cose (altro problema per il proprietario che non può di sua iniziativa gettare tutto alla discarica), però se ne vanno.
Se invece si tratta di persone in reale stato di povertà/necessità/disagio psichico/ecc, allora ci deve pensare l'ente pubblico (assistenti sociali) a trovar loro una sistemazione.
E fino a quando questa sistemazione non è stata trovata, l'ufficiale giudiziario concede delle "proroghe" e gli sfrattati rimangono lì, nella casa che avevano preso in affitto.
Da come hai descritto la situazione della tua inquilina (sarà cattivissima, ma ha un lavoro sicuro in Regione Lombardia, giusto?), continuo a pensare che se ne andrà di sua iniziativa trasferendosi dalla madre. Oppure avrà già trovato una soluzione insieme agli assistenti sociali.
Non ho capito la questione della bimba: gli assistenti sociali pensano di sistemarla dalla nonna o in istituto perché i genitori la maltrattano o non sono in grado di prendersi cura di lei? Il padre/marito "musulmano egiziano" è un tipo violento?
Comunque sia, tu non devi preoccuparti del futuro di queste persone. Spera solo che il 26 gennaio finisca questo incubo!