Innanzitutto parlerei di superficie calpestabile e superficie commerciale, considerato che si tratta di differenti modalità per misurare l'estensione di un immobile. Per superficie calpastabile, così come dice la parola stessa, s'intende ciò che in un immobile può essere calpestato: si ottiene quindi come sommatoria delle superfici interne dei singoli ambienti che compongono l'immobile stesso, escludendo quindi da tale computo tutti i muri, sia quelli perimetrali che quelli interni. Esiste poi la superficie lorda che è data dalla misurazione dell'immobile comprendendo sia i muri interni che quelli perimetrali. La superficie commerciale si ottiene sommando la superficie lorda dell'immobile e la superficie di locali non residenziali appartenenti all'immobile stesso, quali aree esterne (balconi, terrazze, lastrici solari di proprietà esclusiva, giardini, posti auto) e pertinenze come cantine, soffitte, box auto. Naturalmente la sommatoria deve avvenire fra grandezze omogenee e perciò le superfici non residenziali vengono ragguagliate, ossia si considerano come 1/3 o 1/4 di quelle residenziali (la prassi non è sempre univoca), si ottiene così la s.r.e., superficie residenziale equivalente, nome tecnico della superficie commerciale. Come si può dedurre, tale superficie non è sempre intuitiva e a volte lontana dalla superficie commerciale dichiarata.