basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Perché se l'importo delle detrazioni d'imposta (X) è superiore all'imposta lorda (Y), la differenza (Y) - (X) = imposta netta = zero. Non può essere a credito del contribuente.
Forse è meglio scrivere che ... la differenza (Y)-(X) sarebbe negativa: ora la normativa non ammette di andare a credito tramite detrazioni. Per cui l'imposta netta sarebbe zero, ma senza generare un credito.

Si perderebbero quindi le quote di detrazione che eccedono la capienza di imposta (IRPEF lorda)
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
la differenza (Y)-(X) sarebbe negativa
Sì, la differenza è negativa.
Ma nell'apposito rigo del mod. Unico non si scrive il numero preceduto dal segno "meno": quel rigo rimane a zero.
E le detrazioni che superano l'imposta lorda sono perse definitivamente, non recuperabili in alcun modo (come dicevamo nell'altra discussione che ho linkato).
 

happysmileone

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Proprio non si riesce a fare le cose semplici .... ogni volta simulazioni, calcoli, previsioni con rischio di errore e multe ! E dire che con la CS ci si levava il pensiero della tassa di registro .....e l'inquilino stava tranquillo di non avere aumenti annuali.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Proprio non si riesce a fare le cose semplici .... ogni volta simulazioni, calcoli, previsioni con rischio di errore e multe ! E dire che con la CS ci si levava il pensiero della tassa di registro .....e l'inquilino stava tranquillo di non avere aumenti annuali.
A mio modesto parere, la eliminazione della tassa di registro è buona cosa ma è l'aspetto minore.

L'introduzione della cedolare secca al 21% (quando non al 10%) viene incontro soprattutto ad alleviare la distorsione che si viene a creare con la progressività delle aliquote IRPEF, che per chi ha uno stipendio fisso veleggiano ordinariamente tra il 34% ed il 41%: tassare gli introiti da locazione al 21% è un risparmio considerevole, senza fare troppi calcoli. Con la tassazione IRPEF ordinaria, verrebbero ad essere tassati sempre sulla aliquota marginale (quella più alta) decurtando di fatto quasi metà del canone percepito.

Ovvio che la cosa può essere letta in modi diversi.
 

cambriagiuseppe

Membro Junior
Proprietario Casa
Buongiorno, mi riallaccio a questa discussione perchè anche io vorrei avere dei chiarimenti in merito:
Io sono frontaliere (residente entro 20km confine Svizzera con rientro al domicilio giornalmente) e non reddito prodotto in Italia.
Vorrei affittare il mio appartamento e non capisco quale sia per me la situazione piu vantaggiosa.
Ho fatto lavori in casa per un ammontare di ca. € 10'000,00 fatturati con bonifico parlante per detrazioni fiscali che vorrei poter recuperare con bonus 50% ristrutturazione.

Secondo voi quale sarebbe la strada, economicamente, più percorribile per me?

Grazie a chi mi risponderà.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho fatto lavori in casa per un ammontare di ca. € 10'000,00 fatturati con bonifico parlante per detrazioni fiscali che vorrei poter recuperare con bonus 50% ristrutturazione.
La detrazione consiste nella diminuzione dell'IRPEF dovuta.
Se ora non hai redditi imponibili in Italia, e quindi non presenti la dichiarazione dei redditi in Italia, non paghi IRPEF, e quindi nessuna detrazione.
Quando avrai anche redditi da locazione, imponibili in Italia, presenterai la dichiarazione dei redditi in Italia e potrai cominciare a fruire delle (restanti) rate della detrazione (se in presenza di tutti i requisiti previsti, compresa la non opzione per il regime della cedolare secca).
 
Ultima modifica:

cambriagiuseppe

Membro Junior
Proprietario Casa
Grazie Nemesis,
un altra domanda, tenendo conto che avrò come unico reddito il canone di locazione, ammontabile ad un canone mensile di €500, converrebbe optare per il regime ordinario? In quale fascia di tassazione rientro?

Che vantaggi, economici ovviamente, avrei, se ci sono, invece con la cedolare secca?
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
avrò come unico reddito il canone di locazione, ammontabile ad un canone mensile di €500, converrebbe optare per il regime ordinario? In quale fascia di tassazione rientro?
Aliquota del 23% (su 500 x 12 x 0,95), che darebbe un'IRPEF lorda di 1.311 euro. Da cui detrarre 500 euro (10.000/2/10), ed eventuali altre spese: mediche, ecc.)
Il contratto è soggetto alle imposte di bollo (una sola volta, alla registrazione) e di registro (una volta l'anno, pari al 2% del canone annuo). Da dividere in parti uguali con il conduttore.
invece con la cedolare secca?
Aliquota del 21%, quindi una cedolare secca pari a 500 x 12 x 0,21 = 1.260 euro.
Oppure del 10%, quindi con cedolare secca pari a 600 euro (se vi sono le condizioni: contratto a canone concordato stipulato in comuni ad alta densità abitativa, ecc.)
Nessuna imposta di bollo e di registro del contratto, aliquota ridotta IMU per il contratto concordato, nessuna rivalutazione ISTAT del canone finché dura l'opzione della cedolare secca.
Con, però, nessuna detrazione dalla cedolare secca.
 

cambriagiuseppe

Membro Junior
Proprietario Casa
Credo che a questo punto convenga fare il contratto con regime ordinario per recuperare le detrazioni di ristrutturazione.

Quindi ipotizzando un'IRPEF lorda di 1'311€ questa corrisponderebbe alla mia capienza fiscale? E' possibile che venga azzerata qualora avessi altri lavori da eseguire?

Grazie per le delucidazioni.
 

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