io penso che la disonestà, come l'onestà non ha nè credo nè razza, vero è che un credente, di qualsiasi credo (scusate la ripetizione), dovrebbe rispettare quelle che sono le regole imposta dal proprio credere che sonopoi le stesse imposte dalla correttezza nei rappoti interpersonali
per quanto riguarda la religione, credo che ognuno debba poter essere libero di interpretare il proprio credere secondo coscienza ed avere col proprio dio il rapporto che ritiene, in completa libertà, gli obblighi imposti, in un contesto del genere non mi piacciono