lcapelli53

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mi appresto a stipulare un contratto di affitto di una unità ad uso abitativo e, nel valutare l'opportunità di optare o meno per la cedolare secca mi vengono alcuni dubbi. Qualcuno mi aiuta a chiarirli?
1) avevo sentito che da gennaio 2013 l'imponibile passerebbe dall'85% del canone al 95%! Il provvedimento è da considerare in vigore o "me lo sono sognato"?
2) l'eventuale opzione per la cedolare 21% secca comporta l'adozione di un testo specifico (o di clausole specifiche) per la formalizzazione del contratto oppure le differenze riguardano solo questioni come bollo e resgistrazione?
Ringrazio fin d'ora per ogni contributo e suggerimento.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
1) Sì, è vero. Da gennaio 2013 l'imponibile IRPEF è il 95% del canone (anziché l'85% come in precedenza).
2) Se il proprietario sceglie la cedolare secca deve, prima di esercitare l'opzione, avvisare il conduttore con una lettera raccomandata comunicandogli che non applicherà l'aumento Istat per la durata dell'opzione. Il contratto non richiede clausole particolari e viene registrato senza pagare né imposta di registro né bollo.
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
È stata una bella carognata, passata sotto silenzio, per cui molti incasseranno di meno senza sapere perché. Ciò detto, fai la cedolare che ti conviene
 

Beavis

Membro Ordinario
Proprietario Casa
La cedolare conviene solo se il suo scaglione IRPEF è medio-alto
Con la cedolare ha tassazione % fissa, niente spese di rinnovo annualità, MA non c'è la rivalutazione ISTAT.


Bisogna fare due conti. Nella mia situazione per un immobile ho optato x la cedolare, per un altro no....

saluto
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
diciamo che per un basso reddito (sui 15.000) il vantaggio è poco o niente,mentre la convenienza cresce al crescere del reddito. Tieni poi conto che in questo modo i redditi da locazione sono separati dagli altri, con l'effetto che potresti anche scendere di scaglione (es. guadagno 30.000 da lavoro e 10.000 da locazione, senza cedolare pago lo scaglione dei 40.000, con cedolare pago lo scaglione dei 30.000 mentre i 10.000 sono al 21%)
 

Metaxa

Membro Attivo
Mi sapete dire, per favore, qual è la norma con la quale l'imponibile è passato da 85 a 95%?

E cosa avviene per i contratti agevolati nei comuni ad alta densità abitativa?

Grazie
 

maidealista

Fondatore
Membro dello Staff
Proprietario Casa
Il 2013 non porta buone notizie per chi deciderà di affittare un immobile. A partire da gennaio, infatti, entrano in vigore le novità introdotte con la riforma del lavoro firmata Fornero, la cui copertura finanziaria è in parte assicurata dall’abbassamento dal 15 al 5 per cento della deduzione forfettaria sui redditi derivanti dai canoni di locazione. Ma è ovvio che trattandosi di una modifica in vigore da quest’anno, i suoi effetti concreti cominceranno a farsi sentire con le dichiarazioni del 2014.
Questi i fatti generici, vediamo adesso di entrare un po’ più nello specifico. La legge 92 dello scorso giugno (la riforma Fornero appunto) all’articolo 4, comma 74, introduce una modifica di non poca importanza rispetto all’articolo 37 del Tuir (comma 4-bis) che regola le deduzioni forfettarie sui canoni di locazione. In pratica fino a tutto il 2012 chiunque avesse affittato un appartamento, e non avesse scelto in caso di affitto di un’abitazione il regime sostitutivo della cedolare secca, avrebbe avuto diritto sulla dichiarazione dei redditi a una deduzione forfettaria del 15% sul reddito da locazione conseguito nell’anno d’imposta. Ipotizzando ad esempio un reddito da locazione pari a 10mila euro, ecco che il locatore, in virtù della deduzione del 15%, avrebbe potuto dichiararne 8.500, fermo restando che gli 8.500 euro fossero stati superiori alla rendita catastale dell’immobile rivalutata del 5%, visto che il reddito fondiario da dichiarare (sul quale poi si paga l’IRPEF) è costituito sempre dal valore superiore fra l’importo del canone incassato, al netto della deduzione, e quello della rendita rivalutata.
Ora non sarà più così. La legge Fornero abbassa infatti dal 15 al 5 per cento il margine della deduzione sul reddito imponibile correggendo di fatto la precedente disposizione del Tuir. Tornando quindi all’esempio dei 10mila euro, un locatore che si trovi oggi ad affittare un suo appartamento, o comunque un immobile, non potrà più dichiararne 8.500 ma 9.500, vista la nuova riduzione del 5%. È chiaro che questo potrebbe avere dei contraccolpi seri sul mercato delle locazioni. La Confedilizia a tal proposito non ha usato mezzi termini definendo il provvedimento come una misura “iniqua” e viziata da “illegittimità costituzionale”, facendo inoltre presente (in un comunicato dello scorso ottobre) “che il gettito che il Governo si prefiggeva di ottenere da questa disposizione avrebbe potuto essere ottenuto riducendo la deduzione a non meno dell’11%”.
Sull'affitto la deduzione si abbassa al 5% - CAF ACLI
 

I2TFJ

Membro Attivo
Se scegli la cedolare secca, non è necessaria la raccomandata nel momento della stipula del contratto, è sufficiente menzionare la scelta sul contratto.
 

Metaxa

Membro Attivo
Con la cedolare secca, se non si hanno altri redditi, in sede di denuncia dei redditi NON si possono poi portare in detrazione le spese mediche ecc..
 

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