Salve,
alla scadenza del contratto ad Equo canone, in maggio 2010, d'accordo con l'inquilino, abbiamo stabilito, congiuntamente di redigerne uno nuovo 'Concordato' Come da accordi verbali è stato stabilito la registrazione di un canone inferiore per me ai fini fiscali prevedendo anche una riduzione del costo mensile per il conduttore.... ben disponibile e molto contento anche per le agevolazioni fiscali previste!
Premetto che trattasi di un'amica fidata e seria, alla quale ho permesso, ingenuamente fiduciosa, il pagamento tramite bonifico bancario...Tutto bene fino a maggio, quando, in seguito add una discussione, la stessa si è rivolta ad un centro di assistenza fiscale, dove le hanno suggerito di attenenersi x legge al contratto, richiedendo la restituzione delle somme indebitamente versate, per un totale di oltre 7000 euro! Dal mese di settembre poi ha disposto il bonifico non più per l'importo concordato ma per quello registrato e dichiarato...
Ora mi trovo a non potere più usufruire delle agevolazioni previste x l'ICI, dovendo pagare oltre 800 euro di IMU.
Il contratto è un 3+2 con la prima scadenza in aprile 2013...Vorrei potere recedere dal contratto, anche perchè non c'è più la convenienza iniziale, ma poichè sono proprietario, nello stesso palazzo, di altri appartamenti, uno dei quali libero ed in vendita, credo di non avere alcuna possibilità! Giusto?
Avevo pensato, prima di un'eventuale denuncia da parte sua, di optare per un 'ravvedimento oneroso' dichiarando il mio 'errore' all'AGE. Secondo voi è possibile? O rischio di svegliare il can che dorme (AGE) e che vengano poi disposte verifiche anche sugli altri contratti d'affitto?
Nel caso sono obbligato, comunque a rimborsare all'inquilina l'importo richiesto x la differenza dei canoni percepiti?
La sanzione prevista sarà ragionevole o equivalente a quella comminata nel caso di una denuncia da parte dell'inquilino?
Eventualmente avete altre proposte in merito?
Grazie...aggiungo che ho imparato la lezione....mai fidarsi per non diventare ricattabili!!!
alla scadenza del contratto ad Equo canone, in maggio 2010, d'accordo con l'inquilino, abbiamo stabilito, congiuntamente di redigerne uno nuovo 'Concordato' Come da accordi verbali è stato stabilito la registrazione di un canone inferiore per me ai fini fiscali prevedendo anche una riduzione del costo mensile per il conduttore.... ben disponibile e molto contento anche per le agevolazioni fiscali previste!
Premetto che trattasi di un'amica fidata e seria, alla quale ho permesso, ingenuamente fiduciosa, il pagamento tramite bonifico bancario...Tutto bene fino a maggio, quando, in seguito add una discussione, la stessa si è rivolta ad un centro di assistenza fiscale, dove le hanno suggerito di attenenersi x legge al contratto, richiedendo la restituzione delle somme indebitamente versate, per un totale di oltre 7000 euro! Dal mese di settembre poi ha disposto il bonifico non più per l'importo concordato ma per quello registrato e dichiarato...
Ora mi trovo a non potere più usufruire delle agevolazioni previste x l'ICI, dovendo pagare oltre 800 euro di IMU.
Il contratto è un 3+2 con la prima scadenza in aprile 2013...Vorrei potere recedere dal contratto, anche perchè non c'è più la convenienza iniziale, ma poichè sono proprietario, nello stesso palazzo, di altri appartamenti, uno dei quali libero ed in vendita, credo di non avere alcuna possibilità! Giusto?
Avevo pensato, prima di un'eventuale denuncia da parte sua, di optare per un 'ravvedimento oneroso' dichiarando il mio 'errore' all'AGE. Secondo voi è possibile? O rischio di svegliare il can che dorme (AGE) e che vengano poi disposte verifiche anche sugli altri contratti d'affitto?
Nel caso sono obbligato, comunque a rimborsare all'inquilina l'importo richiesto x la differenza dei canoni percepiti?
La sanzione prevista sarà ragionevole o equivalente a quella comminata nel caso di una denuncia da parte dell'inquilino?
Eventualmente avete altre proposte in merito?
Grazie...aggiungo che ho imparato la lezione....mai fidarsi per non diventare ricattabili!!!