nut

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Proprietario Casa
Bungiorno,
il nostro regolamento contrattuale specifica:
"Si obbliga ogni proprietario ad adibire le singole porzioni dell'edificio, dal 1°al 4° piano, ad uso specifico di abitazione o di ufficio tecnico, commerciale, professionale od altre destinazioni simili [...];
Le porzioni dell'edificio site al piano terra, potranno essere destinate a negozi, magazzini, depositi, laboratori artigianali, ad uffici anche pubblici, filiali di banche, ambulatori ecc.".
Secondo queste specificazioni, è possibile adibire anche le porzioni al piano terra ad abitazione, cambiando, quindi, la destinazione d'uso, o è escluso dal regolamento?
Faccio presente che le unità immobiliari al piano terra, non potevano essere adibite ad appartamenti, in quanto l'altezza delle pareti è di mt. 2,70, mentre quando è stato costruito il palazzo, l'altezza minima per l'abitabilità era di mt. 3; inoltre, tali unità non sono dotate di impianto del gas, proprio perché non era prevista la cucina.
Un ulteriore dubbio da parte di tutti i condòmini, deriva dal fatto che le portefinestre di una delle due unità, affacciano su un terrazzo condominiale, collegato al giardino, sempre condominiale, che diventerebbe di prevalente uso dell'abitazione, ovviamente.
Il regolamento prevede anche che: "In ogni caso non saranno consentite all'interno delle singole unità immobiliari opere che alterino comunque la stabilità dell'edificio o modifichino in qualunque modo l'andamento delle condutture di calore e del fumo, le condutture di scarico, le colonne principali dell'acqua potabile ecc. o possono comunque riuscire di pregiudizio agli altri condòmini".
In base a quest'altro punto, è possibile modificare l'impianto del gas per creare una cucina che non era prevista, e che quindi avrà bisogno anche di scarichi?
Preciso che già diversi anni fa è stato creato un appartamento al posto di un ufficio, al piano terra, e questo ha già provocato problemi alla pressione dell'acqua che arriva all'ultimo piano. Purtroppo, all'epoca, nessuno si è preoccupato di verificare che il cambio di destinazione d'uso fosse consentito.
Grazie per le eventuali risposte.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Il cambio di destinazione d’uso così come prospettato non ammeterebbe le abitazioni al piano terra.
Sono modifiche che comunque non andrebbero ad alterare la stabilità dell’edificio e sono modifiche che non arrecherebbero pregiudizio alcuno.
Anche l’altezza minima per legge nazionale (DM 5 luglio 75) è di 2,70 metri per le abitazioni e di 2,40 metri per gli accessori (corridoi, bagni, lavanderie e simili), salvo disposizioni regionali o comunali più restrittive.

Tuttavia il problema principale rimane il regolamento condominiale tuo @nut . Questo ti servirà anche per richiedere la modifica della destinazione d’uso fatta in Comune con pratica SCIA o PdC (Permesso di Costruire)!
 

nut

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ciao Daniele, grazie per la risposta. Ma se uno o più condòmini si opponessero, visto che il regolamento è contrattuale?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Un ulteriore dubbio da parte di tutti i condòmini, deriva dal fatto che le portefinestre di una delle due unità, affacciano su un terrazzo condominiale, collegato al giardino, sempre condominiale, che diventerebbe di prevalente uso dell'abitazione, ovviamente.
Chi subentrerà potrà utilizzare il terrazzo condominiale come lo poteva godere l'attività precedente.
Gli impianti non possono essere modificati, ma gli si può allacciare senza alterarli.
Infine, trovo strano che una utenza abitativa al piano terra possa alterare la pressione dell'acquedotto penalizzando l'ultimo piano. Certamente potrà influenzare il flusso limitatamente al momento in cui al piano terra si attinge contemporaneamente. Comunque trovo strano questo fenomeno perché anche le attività preesistenti avevano un consumo, sebbene inferiore. Siete abituati "male", da noi se vuoi l'acqua nei piani superiori a quello terreno ti devi dotare di serbatoio ed autoclave, 12 mesi all'anno. Talvolta d'estate arriva solo la notte ed il serbatoio salva la disponibilità giornaliera.
 

nut

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ma che significa che siamo abituati male? Io comunque chiedo consiglio in base al regolamento e non su come gli altri sono abituati. C'è pure chi l'acqua deve andarla a prendere fuori casa, se è per questo.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Per prima cosa ho risposto compiutamente al tuo intervento, poi ho aggiunto il particolare, non per augurarti le stesse condizioni, ma per fare sapere che esistono anche altre realtà.
Se ti ho turbato, ti chiedo scusa.
 

nut

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ok, mi sembrava un tono polemico. Comunque, mi interessa capire se si può cambiare destinazione d'uso in base a ciò che è scritto nel regolamento, ma ancora non mi è chiaro. L'uso di un terrazzo da parte di un ufficio, non è certamente uguale a quello che può farne un'abitazione, però.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Preciso che già diversi anni fa è stato creato un appartamento al posto di un ufficio, al piano terra, e questo ha già provocato problemi alla pressione dell'acqua che arriva all'ultimo piano.
Comunque, esiste un precedente e qualcuno potrebbe appigliarsi, facendosi forza che l'altezza abitabile è di m 2,70.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Ok, mi sembrava un tono polemico. Comunque, mi interessa capire se si può cambiare destinazione d'uso in base a ciò che è scritto nel regolamento, ma ancora non mi è chiaro. L'uso di un terrazzo da parte di un ufficio, non è certamente uguale a quello che può farne un'abitazione, però.
La destinazione d’uso così stabilita nel condominio , previa autorizzazione dell’assemblema, richiede comunque una pratica SCIA alternativa al Permesso di Costruire o un PdC (Permesso di Costruire) vero e proprio.
Poi se abiti in zona centrale della città (in zona a) i cambi di destinazione d’uso rilevanti (da commerciali ad abitazioni ad esempio) NON sono proprio ammessi.

Ricapitolando: prima la delibera assembleare dove viene modificato il regolamento condominiale e subito dopo l’autorizzazione comunale (con allegato il verbale d’assemblea) sempre premesso che il PRG comunale permetta un cambio di destinazione d’uso di quel tipo.

Francamente vedo il tutto molto molto tortuoso come iter!
 

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