Questo atteggiamento sospetto non è produttivo.
Il punto della questione è che non si può pretendere di affidare l' organizzazione aziendale del condominio con una delega in bianco all' amministratore appena nominato (che magari non avete mai visto prima).
Se lo si fa, poi non ci si può lamentare se l' amministratore si organizza come vuole, tenendo conto della propria rete di collegamenti (ogni amministratore ha i suoi fornitori di fiducia).
Tutto si può fare, ma è bene sapere quello che si fa!
Pertanto ti consiglio di leggere con molta attenzione quanto segue:
L'
organizzazione del
condomìnio è indispensabile a causa dei
servizi di gestione insostituibili che fornisce:
La
rappresentanza legale, la
gestione della cassa, la
cura e la manutenzione dei beni comuni.
Proprio perchè i condòmini hanno un bisogno assoluto di
organizzarsi, non ne possono cioè fare a meno;
proprio per questo, chi
governa il condomìnio, se agisce in mancanza di un
sistema di procedure controllato,
può imporre prezzi altissimi per i
servizi di gestione erogati, per quanto
questi possano essere scadenti.
Ossia, l'
amministratore in carica può permettersi di esigere e incassare altissime quote condominiali, mentre dall' altro lato può permettersi di dare in cambio il minimo indispensabile in fatto di servizi, trattenendo e usando per sè la differenza tra le risorse incamerate e quelle erogate.
Così
massimizza i profitti! E' la
legge della domanda e dell' offerta in un regime monopolista!
Siccome gli
amministratori sono
imposti dalla legge, finora essi hanno agito con la piena libertà di
poter imporre anche la propria
organizzazione e il proprio
sistema di procedure; proprio per
questo motivo gli amministratori, spesso, sono
inefficienti; sempre, sono potenzialmente in
conflitto di interessi; occasionalmente,
fuggono con i soldi della cassa comune.