Siccome ne ho parlato a lungo su questo Forum, per non ripetere tutto ti metto il link della discussione iniziata ad aprile 2018:
Buonasera, ho acquistato un'appartamento al mare e devo ristrutturarlo. Non essendo la mia prima casa, volevo sapere se ho diritto alle detrazioni fiscali. Grazie infinite! Silvana
www.propit.it
(post dal n. #12 in avanti).
Non ho fatto né CIL né CILA perché il Comune, da me interpellato, non li ha richiesti. Mentre altri amici del Forum sostenevano che fosse obbligatorio fare la CIL!
Siccome vedo che tu
@Biz Consulting sei molto competente, mi interesserebbe la tua opinione, anche se adesso per me l'argomento non è più di attualità.
Ciao
@uva , ho letto tutta la discussione che mi hai linkato e, come immaginavo, ti sono stati dati dei suggerimenti incompleti se non, in alcuni casi, totalmente fuorvianti.
Ciò premesso, seppure la descrizione che hai fatto dei lavori che hai eseguito sia un po' generica, mi pare di aver capito che non sei intervenuta sulle strutture, neppure nel bagno.
Deduco che in quest'ultimo locale tu abbia al massimo modificato gli impianti nelle diramazioni senza intervenire sulle colonne montanti.
Me lo fa pensare il fatto che il Comune non ti abbia chiesto di presentare il progetto d'impianto.
A questo
link trovi un post che ho scritto qualche anno fa (ma che è ancora attuale) che spiega perché alcuni interventi sui bagni, nonostante siano rilevanti, restano comunque delle manutenzioni ordinarie.
Se così fosse, hai eseguito una mera manutenzione ordinaria, che non ti dava accesso né al Bonus Ristrutturazioni né, di conseguenza, al Bonus Mobili.
Morale della favola: il Comune ti ha dato le info giuste e l'autocertificazione non era assolutamente un documento adatto per il tuo caso.
Infatti, essa deve essere redatta solo qualora, pur agendo in manutenzione straordinaria o in ristrutturazione (caso assai raro e che non mi è mai capitato), la regolamentazione comunale non preveda la presentazione di alcuna comunicazione/richiesta autorizzativa, fermo restando che l'inquadramento tecnico dei lavori resta quello previsto dalla regolamentazione nazionale (TUE e decreti connessi).
L'Agenzia delle Entrate ha introdotto la possibilità per il contribuente di autocertificare proprio perché in queste situazioni, non così diffuse (a me è capitato solo un caso in Umbria), non esisterebbe alcuna altra documentazione "ufficiale" a dimostrare l'inquadramento tecnico delle opere, il quale deve essere ben indicato e chiaro nell'autocertificazione, riportando i corretti riferimenti di legge.
Insomma, sempre che non abbia capito male che lavori hai eseguito, mi sa che è meglio che speri che l'Agenzia delle Entrate non decida di fare una verifica sulle tue dichiarazioni, perché mi sa che non avrebbero per te un buon esito...
Le soluzioni sono due:
1- o speri nella fortuna e che nessuno controlli
2- o dichiari di aver sbagliato e restituisci le detrazioni già fruite che non ti sarebbero spettate