Ma quindi… se un genitore vuole alleggerire la “cresta” del fisco sulla casa da lasciare ai figli… potrebbe fare donazione della nuda proprietà con riserva di usufrutto, con imposte agevolate in misura fissa (purché almeno uno dei figli ne abbia diritto, l’agevolazione si estende anche agli altri). Donazione che, vivente il genitore, non impedirà ai figli di acquistare successivamente un’altra abitazione con benefici fiscali, in virtù di quanto spiegato da Nemesis e Plutarco nei messaggi precedenti e confermato anche da altre fonti, vedi
COMPRAVENDITA - "Prima casa" - Vendita entro un anno dell'abitazione preposseduta . Nel peggiore dei casi (scomparsa prematura del genitore e quindi nuda proprietà che diventa piena proprietà) i figli dovranno impegnarsi a rivendere entro un anno la casa lasciata dal genitore se vorranno comprare un’abitazione con l’agevolazione prima casa (avendo già usufruito dell’agevolazione sulla donazione). Nel caso migliore, invece, lunga vita al genitore!, i figli otterranno il vantaggio fiscale sul nuovo acquisto senza neanche l’impegno a rivendere la casa donata (poiché solo in nuda proprietà proveniente da donazione). Così almeno ho capito, correggetemi se sbaglio.
D’altra parte, però, ho letto su questo forum di casi in cui la donazione ha portato problemi, per esempio al momento della vendita acquirenti che hanno faticato a ottenere il mutuo dalla banca su immobile da donazione nel decennio.
Non so se una donazione limitata alla nuda proprietà, che poi si ricongiunga con l’usufrutto, possa cambiare qualcosa relativamente a queste problematiche.
Inoltre la donazione ha un costo dal notaio, quindi occorre sempre fare i propri conti.