Chiacchia, c'est la vie.
Le banche si sa cosa combinano. Ormai non fanno più il lavoro che dovrebbero fare, pensano ad attività commerciali o di finanza speculativa. Danno soldi solo a chi già ce li ha oppure a grossi gruppi (anche sull'orlo del fallimento) appoggiati dalla politica, che a sua volta è condizionata da altri poteri forti.
Ai piccoli, anche con ottimi progetti e prospettive commerciali , non danno più un centesimo, anche perché di soldi a disposizione ne hanno ben pochi. Quelli che avevano, unitamente a quelli presi a prestito dalla BCE, sono stati utilizzati per comprare titoli di stato italiani e tenere un po' a bada la speculazione sullo spread.
Oltre a questo devono rispettare dei parametri patrimoniali per cui, come succede per il bilancio dello Stato , una parte di fondi li tengono in cassa ma non li possono impiegare.
Altro fatto importante è la "spazzatura" che hanno nei bilanci. Unicredit aveva 900 milioni di Euro di crediti con quasi nulle possibilità di incasso. Qualche giorni fa li ha ceduti in blocco pro-soluto ad un fondo americano. Non si sa a quanto li ha venduti, ma già un 10 % sarebbe un miracolo. Dopo questa operazione gli indici patrimoniali migliorano e potrà procurasi nuovamente dei fondi, magari emettendo obbligazioni, per finanziare le imprese.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha invece una "spazzatura" ammontante a ben 1.200 milioni di Euro. Prima o poi sarà costretta a fare analoga operazione di "pulizia".