Rina Scita

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Mi pare un consiglio non corretto: sono co-obbligati in solido, ma uno solo deve pagare la Agenzia delle Entrate. Non imbarcarsi mai in pratiche che richiedano un rimborso.

Sto aspettandone due da più di due anni (avevo erroneamente versato la tassa di registro, dimenticando ce erano in cedolare secca)
Intendevo dire che non può pagare la sua quota e pensare di essere a posto ormai si è capito qual è la cifra qui si deve pagare 128,04 e non la metà. Se è l'inquilino che paga questi 128 € si deve far rimborsare dal proprietario della metà .
 

basty

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Proprietario Casa
Io consiglierei comunque all'inquilino, di sollecitare il locatore, direttamente interessato, a pagare e dare ricevuta: quanto alla metà, dipenderà dagli accordi intercorsi: in fondo mi pare di avere inteso che è stato il locatore a fare la risoluzione fiscale in ritardo: e se ne è sempre occupato lui, mi pare improprio pretenda dall'ex inquilino anche la annualità non goduta (sempre che sia così)
 

Gianco

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QUOTE="alberto bianchi, post: 294153, member: 28028"]A si biri mellus = arrivederci meglio[/QUOTE]
Alberto ti sei consultato con un mio paesano? Ottima traduzione, meglio non l'avrei potuta fare.
 

Gianco

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A questo punto è necessario precisare che il sardo, non conosco gli altri dialetti, cambia da paese a paese, anche se distanti fra loro alcuni chilometri. Nell'hinterland di Cagliari a circa 10 km, c'è un paese Sinnai dove tutte le parole vengono espresse con doppia l e doppia n: Solone viene trasformato in: Sollonne. Il mio paese, Selargius, è intermedio e non subiamo questa influenza.
 

basty

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C
il sardo, non conosco gli altri dialetti, cambia da paese a paese,
Credo ogni dialetto cambi , da paese a paese, anche poco distanti tra loro.
Non solo nella pronuncia, ma anche con termini completamente diversi.
Per non parlare poi delle differenze tra territori: in Piemonte sarei orientato a dire che lo zoccolo è quello cuneese, poi si distinguono i monferrini, i vercellesi, i novaresi, per non entrare in ulteriori dettagli coi Canausan del Canavese ed i langhét delle Langhe.
Il Torinese è una lingua a sé, molto musicale, cerimoniosa e urbana, come si conviene a certe signorine ottantenni con cappellino e velette ormai in via di estinzione.
E anche questa subiva distorsioni quando ci si spostava in quartieri più popolari: oggi in questi non senti più nemmeno l'accento... piemontese.

In Lombardia stessa storia....
... ed è bellissimo sentire certe vecchiette che appena ti prendono in confidenza, continuano il discorso in dialetto...., che è la lingua che viene dal loro cuore...

In proposito, ho trovato bellissima la prolusione di Papa Francesco, all'apertura del CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO SUL TEMA
“NON LASCIAMOLI SOLI! ACCOMPAGNARE I GENITORI NELL’ EDUCAZIONE DEI FIGLI ADOLESCENTI” :
ha invitato i suoi sacerdoti a pensare ed agire "in romanesco" .

- Oggi su questo tema vi invito a pensare “in dialetto”.....
...... potremmo andare avanti elencando una grande quantità di situazioni che toccano la vita delle nostre famiglie. Perciò la riflessione, la preghiera, fatela “in romanesco”, in concreto, con tutte queste cose concrete, con volti di famiglie ben concreti,....


p.s.: quel discorso, (e non solo quello, in questi giorni,) di cui ho avuto notizia da un articolo de "La Stampa", merita attenzione, anche al di là del tema dialettale, da parte di tutti i genitori ed adulti, al di là degli orientamenti religiosi.
 

basty

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Proprietario Casa
... n
Strano ma vero ... l'unico posto di Torino dove ho ancora sentito parlare in torinese è Porta Pila eheheh
... non ci credo neanche se lo sento....
Proprio a Porta Pila pensavo, quando ho scritto quanto hai citato: mio papà, che non era torinese, aveva una sorta di scioglilingua per scimiottare i "torinesi di Porta Pila": ne ricordo solo una parte finale, e forse con qualche errore:

... tsas, ed las, cume ta stas? stasti bin? ...

.. che faceva subito smascherare il provincialotto del contado, urbanizzato nel capoluogo, scimiottante i veri torinesi, che mai avrebbero pronunciato quel tsas con la a larga, ed avrebbero pronunciato un bén con la e stretta, e non con la i.

Vediamo cosa mi dici al riguardo. Cosa sono ..
1 - i sarsét ?
2 - i laciuin?
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Fosse stato vivo mio padre mi avrebbe dato le dritte necessarie, perché, pur essendo figlio di cagliaritani, è nato e vissuto a Torino. Da ufficiale di artiglieria durante l'ultima guerra è stato trasferito in Sardegna dove poi si è stabilizzato, dapprima a Villacidro e poi a Selargius.
 

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