La Legge 13 ottobre 2020 n. 126 e la Legge 27 novembre 2020, n. 159 hanno apportato delle modifiche all'art. 66 delle Disposizioni per l’attuazione del Codice Civile che regola la convocazione delle assemblee condominiali, prevedendo la modalità di assemblea in videoconferenza, attraverso "piattaforma elettronica" e prevedendo altresì che tale modalità sia attuabile se prevista dal regolamento condominiale oppure con il preventivo consenso della maggioranza dei condomini.
Ciò ha creato qualche problema agli amministratori che avrebbero dovuto raccogliere il preventivo consenso per convocare le assemblee online.
Pertanto essi sono stati quasi sempre costretti a convocare le assemblee nel modo classico, in presenza, cercando di reperire dei locali atti ad accogliere tutti i partecipanti nel rispetto delle normative anti-contagio e quindi con delle dimensioni molto grandi.
Anche questa impresa non è certamente facile, poiché le sale di dimensioni grandi sono poche e le prenotazioni si sono accavallate, ma resta - al momento - la strada più percorribile.
Non è chiaro se in fase di "zona rossa" tali riunioni siano però ammesse, qualcuno nega che lo siano persino in "zona arancione", ma solo in zona gialla o bianca.
Ovvio che ciò che è previsto dagli artt. 1129 e 1130 del Codice civile in tema di convocazione dell'assemblea è ancora valido, ma conciliare tali doveri con le norme anti-contagio (che cambiano a ogni DPCM) non è affatto una cosa semplice e di ciò bisogna dare atto agli amministratori, senza considerarli dei nemici truffaldini contro i quali combattere per principio.
Quelli più corretti, hanno comunque redatto i consuntivi delle gestioni passate e i preventivi per quelle future in tempi utili, inviando un dettagliato resoconto ai condomini e pregandoli di anticipare i saldi e le prime rate degli acconti anche prima dell'approvazione, in attesa della possibilità di svolgimento dell'assemblea.
Credo pertanto che pagare i bollettini già pagati e inviati per errore non sia certamente una cosa da fare, ma anticipare gli acconti per consentire al condominio di funzionare, anche se l'approvazione assembleare non è ancora avvenuta, sia un atto di buon senso che ognuno di noi dovrebbe prendere in considerazione, visto che comunque usufruisce dei servizi comuni che - altrimenti - non potrebbero più essere corrisposti.
Ciò ha creato qualche problema agli amministratori che avrebbero dovuto raccogliere il preventivo consenso per convocare le assemblee online.
Pertanto essi sono stati quasi sempre costretti a convocare le assemblee nel modo classico, in presenza, cercando di reperire dei locali atti ad accogliere tutti i partecipanti nel rispetto delle normative anti-contagio e quindi con delle dimensioni molto grandi.
Anche questa impresa non è certamente facile, poiché le sale di dimensioni grandi sono poche e le prenotazioni si sono accavallate, ma resta - al momento - la strada più percorribile.
Non è chiaro se in fase di "zona rossa" tali riunioni siano però ammesse, qualcuno nega che lo siano persino in "zona arancione", ma solo in zona gialla o bianca.
Ovvio che ciò che è previsto dagli artt. 1129 e 1130 del Codice civile in tema di convocazione dell'assemblea è ancora valido, ma conciliare tali doveri con le norme anti-contagio (che cambiano a ogni DPCM) non è affatto una cosa semplice e di ciò bisogna dare atto agli amministratori, senza considerarli dei nemici truffaldini contro i quali combattere per principio.
Quelli più corretti, hanno comunque redatto i consuntivi delle gestioni passate e i preventivi per quelle future in tempi utili, inviando un dettagliato resoconto ai condomini e pregandoli di anticipare i saldi e le prime rate degli acconti anche prima dell'approvazione, in attesa della possibilità di svolgimento dell'assemblea.
Credo pertanto che pagare i bollettini già pagati e inviati per errore non sia certamente una cosa da fare, ma anticipare gli acconti per consentire al condominio di funzionare, anche se l'approvazione assembleare non è ancora avvenuta, sia un atto di buon senso che ognuno di noi dovrebbe prendere in considerazione, visto che comunque usufruisce dei servizi comuni che - altrimenti - non potrebbero più essere corrisposti.