Se nel proprio Comune il comodato non è riconosciuto prima casa, si può abbandonare il «comodato gratuito», e costituitre, tramite Notaio, a favore del figlio sulla casa da lui abitata effettivamente e anagraficamente il «diritto di abitazione», che è un diritto reale. In questo modo il figlio diviene soggetto passivo dell’IMU, ma nella percentuale più favorevole. Sarà poi il genitore o i genitori, che hanno costituito a favore del figlio il «diritto di abitazione» (previsto dall’art. 1022 del codice civile), a rimborsare il figlio dell’importo dell’IMU da lui pagata, se vogliono che il figlio ne rimanga economicamente indenne.
E' vero che ci sono le spese e il compenso da pagare al Notaio, ma si tratta di un costo una tantum, mentre i benefici fiscali sono perenni, per lo meno per tutti gli anni futuri nei quali esisterà l’IMU.
Mi pare una strada tutto sommato percorribile e meno onerosa rispetto agli oneri IMU attuali.