la situazione in pratica è questa:
il costruttore, nonostante te sospensioni, ha continuato a costruire, finendo l'edificio di cui aveva la concessione edilizia, e compiendo abusi dei quali ha ha presentato domanda di condono e presentato oblazione forfettaria. Non si sa se il condono è stato accettato e quindi sanato; può darsi che gli abusi siano insanabili. Sembra che la palazzina sia abitata: quindi il costruttore ha venduto gli appartamenti nello stato in cui si trovavano, non riesco ad immaginare cosa abbia scritto il notaio nel rogito, e quindi è stato costituito un condominio.
Nell'ultimo ricorso al TAR i giudici hanno dichiarato che l'ordinanza di sospensiva dei lavori emessa dal Comune in data 23/05/2000 aveva perso ogni efficacia perché il Comune stesso non aveva adottato i provvedimenti, che probabilmente il TAR medesimo aveva disposto di prendere nei confronti del costruttore, in seguito ad una precedente pronunzia.
L'ufficio Legale del Comune trasmetteva una nota in merito alla pronuncia del TAR e da allora (28/09/2000) sembra non sia stato fatto alcun passo da parte della Amministrazione Comunale.
Fra poco arriviamo a 20 anni dall'ultima pronuncia credo che il Comune sia arriivato per sua ignavia in una situazione di stallo dal quale si potrà uscire solo pagando una sanzione.
Quindi se lo sconto sull'appartamento è del tipo 30/40% del prezzo pattuito io mi azzarderei a comprare.