Nel 1993 nostro padre ha acquisito per usucapione un immobile che ha venduto immediatamente a me e mio fratello, l’immobile è situato in zona storica dove al piano terra vi è un esercizio commerciale gestito da mia madre e mio padre in società (s.a.s.) fino a giugno 2004.
Per motivi di salute i nostri genitori hanno deciso con atto notarile di donare le quote della sas
a me e mia moglie.
Nel gennaio 2010 mio fratello mi presenta una divisione dell’immobile dandomi l’opportunità di scelta e secondo me le parti non sono eque e propongo verbalmente altre alternative che lui non condivide.
Un nostro parente vedendo che la situazione non è delle migliori decide di farci incontrare per poter risolvere il problema e dopo avermi chiesto cosa avrei voluto per essere eque le parti ho proposto che cedesse qualche metro quadro alla mia parte (negozio). Ha voluto scegliere mio fratello e io d’impulso stupidamente ho ceduto lasciandogli la parte del negozio e i metri quadri in più da me proposti e che prima lui non ha voluto cedermi.
Abbiamo firmato un sorta di scrittura privata scritta manualmente dal nostro parente con allegato il disegno che mio fratello aveva preparato, ma dopo qualche giorno non contento di quanto era successo ho riferito al nostro parente che la divisione doveva essere fatta diversamente dandomi l’opportunità di proseguire l’attività che i nostri genitori avevano donato a me e mia moglie.
Domanda:
La scrittura privata firmata dalle parti deve avere caratteristiche particolari?
Può essere ritenuta nulla tale divisione considerando anche che nel disegno, allegato alla scrittura privata, le misure degli immobili sono diverse dalla realtà e che comunque è tutto fimato dalle parti senza esserci un tecnico?
Spero di essere stato chiaro e vi sarei grato di una Vs. gentile risposta.
Per motivi di salute i nostri genitori hanno deciso con atto notarile di donare le quote della sas
a me e mia moglie.
Nel gennaio 2010 mio fratello mi presenta una divisione dell’immobile dandomi l’opportunità di scelta e secondo me le parti non sono eque e propongo verbalmente altre alternative che lui non condivide.
Un nostro parente vedendo che la situazione non è delle migliori decide di farci incontrare per poter risolvere il problema e dopo avermi chiesto cosa avrei voluto per essere eque le parti ho proposto che cedesse qualche metro quadro alla mia parte (negozio). Ha voluto scegliere mio fratello e io d’impulso stupidamente ho ceduto lasciandogli la parte del negozio e i metri quadri in più da me proposti e che prima lui non ha voluto cedermi.
Abbiamo firmato un sorta di scrittura privata scritta manualmente dal nostro parente con allegato il disegno che mio fratello aveva preparato, ma dopo qualche giorno non contento di quanto era successo ho riferito al nostro parente che la divisione doveva essere fatta diversamente dandomi l’opportunità di proseguire l’attività che i nostri genitori avevano donato a me e mia moglie.
Domanda:
La scrittura privata firmata dalle parti deve avere caratteristiche particolari?
Può essere ritenuta nulla tale divisione considerando anche che nel disegno, allegato alla scrittura privata, le misure degli immobili sono diverse dalla realtà e che comunque è tutto fimato dalle parti senza esserci un tecnico?
Spero di essere stato chiaro e vi sarei grato di una Vs. gentile risposta.