Sono in procinto di essere nominato "Amministratore di sostegno" per un mio cugino ricoverato in Istituto per disabili. La proposta al Tribunale è partita dalla direzione dell'Istituto perché sia salvaguardato il suo patrimonio. Con mio cugino diversi anni fa avevamo aperto un libretto di risparmio postale intestato a lui, a me e a mia moglie con pari facoltà. Nella prima udienza alla presenza di mio cugino, mia e dell'assistente sociale, il giudice ha voluto sapere spiegazioni circa alcuni movimenti di una certa rilevanza fatti alcuni mesi addietro, minacciandomi quasi di non nominarmi "amministratore di sostegno" qualora non l'avessi fatto, e per far ciò mi ha dato appuntamento fra dodici giorni. La mia domanda è questa: è facoltà del giudice chiedermi di chiarire circa questi movimenti fatti quando ancora non ero amministratore di sostegno? Secondo me, essendo d'accordo con mio cugino di poter usare il libretto qualora ne avessi avuto bisogno, non devo dare spiegazioni a nessuno, se no a mio cugino e basta. Aggiungo anche che mio cugino è capace di intendere e volere e che, proprio oggi ha firmato un contratto di affitto di un appartamento che lui possiede e per il quale ha fatto testamento mesi fa in favore dei miei due figli; riguardo a questo mio cugino è obbligato a mettere al corrente il giudice di questo testamento? Grazie per la vostra risposta.