Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Ho dato una mano in questi giorni a una parente uscita da uno sfratto (di durata biblica come sempre) con le ossa rotte. La cara famiglia straniera che l'aveva affittata si era già spostata in altro appartamento lasciando il primo a disposizione di parenti e conoscenti, chi ricercato, chi con decreto di espulsione ma invece ancora qui, otto materassi sul pavimento, vetri di finestre rotti e tappati con cartoni, corde di tapparelle rotte, vetri delle porte interne rotti, parquet con bruciature, muri neri di fumo, non c'è un rubinetto che funzioni (messi nuovi al loro ingresso meno di tre anni fa)... uno sporco da far schifo e tutte le spese condominiali (comprensive del teleriscaldamento) sulle spalle della proprietaria. Anche limitandosi al minimo per rendere l'appartamento nuovamente abitabile la spesa sarà notevole.
E l'avvilimento e l'umiliazione nel sentirsi così impotenti non sono economicamente valutabili. Tra l'altro usavano i bimbi della famiglia originaria: il giorno previsto per lo sfratto mandavano ad aprire la porta un bambino il quale raccontava che non c'era nessuno in casa, e allora tutti via... sfratto rimandato (già a me questo sembra assurdo: io avrei chiamato gli assistenti sociali: come si fa, volendo credere che fosse vero, a lasciare un bimbo solo in casa? Non è abbandono di minore?).
Dispiace dover raccontare queste cose perché magari i quattro Egiziani candidati inquilini sono le persone migliori del mondo, ma per ora nella mia cerchia di parenti e conoscenti diciamo che gli stranieri un grande amore per la casa e per le spese condominiali non l'hanno proprio dimostrato.
 

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