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In genere l'adeguamento del canone alla variazione Istat è previsto nel contratto di locazione. Se non vi è scritto ad esempio "automaticamente senza necessità di richiesta"allora la lettera di notifica di aggiornamento Istat deve comunque essere spedita prima della rata a cui si fa riferimento per addebitare sia l'aumento Istat sia un'eventuale imposta di registro annuale. Considerando nel tuo caso la scadenza al 31 agosto, basterà anche inviarla intorno al 10-15 di agosto di ogni anno.quanto tempo prima devo mandare lettera all'inquilino per avvisarlo dello scatto Istat sul suo canone di affitto?il contratto scade il 31/08/2013
L'aumento ISTAT anche se non specificato nel contratto di affitto è sempre dovuto
in ragione dell'indice che ogni annuo è adeguato al costo della vita e dei consumi.
Salvo diversi accordi pattuiti con il conduttore.
Contratti "liberi": con l'aumento automatico dovuti anche gli arretrati - Nel caso dei contratti liberi (4+4 anni), tutte le condizioni (tranne la durata) sono liberamente contrattabili, aumento compreso.
Per questo occorre prestare particolare attenzione alle clausole che vengono scritte a proposito degli aggiornamenti.
Così se viene specificato che l'aggiornamento è dovuto "a richiesta" : nessun aumento è dovuto se non espressamente chiesto e in caso di dimenticanza non si debbono pagare arretrati ma solo il canone aggiornato in base agli aumenti scattatti a partire dalla data di riferimento.
Invece se il contratto contiene formule quali "adeguamento automatico senza richiesta del proprietario", le cose cambiano parecchio. In questo caso, infatti, è l'inquilino a doversi fare carico di pagare il canone aumentato a partire dal primo anno successivo alla data di stipula del contratto, senza necessità di richiesta. E se non lo fa, il proprietario ha diritto non solo all'aumento dalla scadenza annuale in poi ma anche a tutti gli arretrati proprio perchè l'aggiornamento era contrattualmente dovuto.
A fare la differenza, in sostanza, è la formula "senza richiesta" che implica che l'aumento va pagato a prescindere da solleciti e lettere del proprietario, e chi non avesse controllato e non avesse pagato dovrà versare anche tutto quanto dovuto anche per il passato.
Al massimo, però, si può risalire indietro fino a cinque anni, perchè per i contratti di affitto la prescrizione è quinquennale: decorso questo termine, cioè, il proprietario non può più pretendere nulla.
non sono mica sarda io...Voi 2 sardi vi stati elogiando un po troppo...
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