E perché ogni inquilino non ha un contratto autonomo personale con la società erogatrice dell'acqua?
Guarda che nelle grandi città è consuetudine.
Io abito da quasi vent'anni nello stesso appartamento a Roma, e sotto al lavandino della cucina ho un contatore mio personale, come vedi interno all'appartamento, che registra i miei consumi.
Una volta l'anno passa una società alla quale lascio, sulla porta, un cartello con l'affissione dei metri cubi da me consumati.
Nel 2020 pare ci sia l'obbligo di telelettura anche per i consumi d'acqua (ho visto un cartellone pubblicitario a Roma, ma parlo senza presunzione di esattezza), e tutte queste letture manuali e/o sulla fiducia saranno superate voltando definitivamente pagina.
Tornando al mio discorso, nel mio condominio c'è una quota d'acqua condominiale (esempio: innaffiare il giardino, pulire le scale) che viene ripartita tra tutti, poi ci sono i consumi personali registrati dal contatore singolo che ogni persona ha nel suo appartamento.
Sarebbe assurdo che ogni abitante di un appartamento avesse un contratto autonomo e personale con la società erogatrice, perché non si riuscirebbe a tener conto dei consumi comuni.