Salve a tutti. Sono interessata ad acquistare un appartamento a Roma, ma ho mille perplessità in merito, che non sono riuscita a dipanare...
L'agenzia dichiara, in pubblicità, che l'edificio è stato edificato nel 1928. A mia domanda: da dove si deduce? risponde: me lo ha detto il proprietario. L'agenzia dice: impianti certificati.
Mi sono procurata l'atto di provenienza, del 2016, dove si dichiara:
-(dich.sostit.) che l'edificio è Ante 67;
-che nel 2006 è stata presentata DIA per ristrutturazione ordinaria e diversa distrib. spazi interni.Lavori ultimati con certif.collaudo presentato a sport.edilizia del comune dall'architetto che ha seguito i lavori.
- che nell'atto non si fa menzione dell'agibilità o abitabilità.
Le perplessità che non sono riuscita a chiarirmi sono queste:
1). Nel 1928 ci sarà stato un progetto, magari difficile da reperire.. Inoltre il palazzo sarà stato, nel tempo oggetto di qualche ristrutturazione o rifacimenti. Come si accerta in questo caso lo stato legittimo dell'immobile? (ed eventualmente almeno l'abitabilità dell'edificio?)
2). Come mai a seguito della ristrutturazione dell'appartamento e rifacimento impianti del 2006 non è stata richiesta l'abitabilità? E' normale? Potrei richiederla io per questo appartamento o devo accertarmi prima che l'intero edificio ne sia provvisto?
L'agenzia non dà risposte. Mi dice solo di fare proposta di acquisto condizionata alla verifica documentazione (che a quanto pare non ha).
Se incarico un tecnico prima della proposta di acquisto rischio di spendere senza peraltro avere la certezza che non si faccia avanti un altro acquirente che non si fa domande (come purtroppo è frequente).
Inoltre nella casa ci sono delle difformità catastali (dichiarato un lavatoio anzichè un bagnetto, ed un muro in cartongesso che ha creato un ripostiglio), credo facilmente sanabili con una scia in sanatoria.
Del resto il prezzo su una proposta di acquisto è secondo me variabile dallo stato della documentazione....
Consigli? Grazie in anticipo.
L'agenzia dichiara, in pubblicità, che l'edificio è stato edificato nel 1928. A mia domanda: da dove si deduce? risponde: me lo ha detto il proprietario. L'agenzia dice: impianti certificati.
Mi sono procurata l'atto di provenienza, del 2016, dove si dichiara:
-(dich.sostit.) che l'edificio è Ante 67;
-che nel 2006 è stata presentata DIA per ristrutturazione ordinaria e diversa distrib. spazi interni.Lavori ultimati con certif.collaudo presentato a sport.edilizia del comune dall'architetto che ha seguito i lavori.
- che nell'atto non si fa menzione dell'agibilità o abitabilità.
Le perplessità che non sono riuscita a chiarirmi sono queste:
1). Nel 1928 ci sarà stato un progetto, magari difficile da reperire.. Inoltre il palazzo sarà stato, nel tempo oggetto di qualche ristrutturazione o rifacimenti. Come si accerta in questo caso lo stato legittimo dell'immobile? (ed eventualmente almeno l'abitabilità dell'edificio?)
2). Come mai a seguito della ristrutturazione dell'appartamento e rifacimento impianti del 2006 non è stata richiesta l'abitabilità? E' normale? Potrei richiederla io per questo appartamento o devo accertarmi prima che l'intero edificio ne sia provvisto?
L'agenzia non dà risposte. Mi dice solo di fare proposta di acquisto condizionata alla verifica documentazione (che a quanto pare non ha).
Se incarico un tecnico prima della proposta di acquisto rischio di spendere senza peraltro avere la certezza che non si faccia avanti un altro acquirente che non si fa domande (come purtroppo è frequente).
Inoltre nella casa ci sono delle difformità catastali (dichiarato un lavatoio anzichè un bagnetto, ed un muro in cartongesso che ha creato un ripostiglio), credo facilmente sanabili con una scia in sanatoria.
Del resto il prezzo su una proposta di acquisto è secondo me variabile dallo stato della documentazione....
Consigli? Grazie in anticipo.