La stipula di un contratto di assicurazione, come è già stato detto in precedenza potrebbe essere una soluzione adeguata per arginare il problema, coprirebbe il rischio dell'eventuale azione di riduzione/restituzione.
L’assicurazione copre il danno economico, ma non la restituzione dell’immobile al legittimario leso.
Cioè, l’acquirente deve rendere il bene, e l’assicurazione gli rifonde il prezzo pagato.
Meglio la risoluzione per mutuo consenso, se la donante è ancora in vita.
Continuo a non capire perché i notai non spiegano bene le potenziali difficoltà nella vendita di immobili donati, quando i clienti chiedono di effettuare una donazione.
Oltretutto, nel caso della discussione, la donazione è recentissima: sarebbe stato più saggio che la madre vendesse l’immobile, e poi donasse i soldi al figlio.
Il problema nasce dal fatto che devi avere un mutuo non dal fatto della donazione in se
Non del tutto vero: anche acquistando senza mutuo, potenzialmente si corrono dei rischi.
L’acquisto di immobile donato deve essere gestito con attenzione, e l’agente non può sottovalutare il problema, anche se ogni situazione fa storia a se.