Maivertu

Membro Attivo
Proprietario Casa
Scommetto che sei un immobiliarista….. ma quale correttezza, non può darmi un informazione di questo tipo a mezza firma fatta…. Mi ritengo fregato.
Non ti ha fregato nessuno ,potevi pensarci qualche giorno in più e nel frattempo informarti . Il problema nasce dal fatto che devi avere un mutuo non dal fatto della donazione in se
 

Roberto Bevilacqua

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Non ti ha fregato nessuno ,potevi pensarci qualche giorno in più e nel frattempo informarti . Il problema nasce dal fatto che devi avere un mutuo non dal fatto della donazione in se
Il mutuo credo che con un assicurazione riesco pure ad ottenerlo, ma essendo il bene donato un anno fa da madre a figlio, per 20 anni ho questa sorta di spada di damocle.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
La stipula di un contratto di assicurazione, come è già stato detto in precedenza potrebbe essere una soluzione adeguata per arginare il problema, coprirebbe il rischio dell'eventuale azione di riduzione/restituzione.
L’assicurazione copre il danno economico, ma non la restituzione dell’immobile al legittimario leso.
Cioè, l’acquirente deve rendere il bene, e l’assicurazione gli rifonde il prezzo pagato.

Meglio la risoluzione per mutuo consenso, se la donante è ancora in vita.

Continuo a non capire perché i notai non spiegano bene le potenziali difficoltà nella vendita di immobili donati, quando i clienti chiedono di effettuare una donazione.
Oltretutto, nel caso della discussione, la donazione è recentissima: sarebbe stato più saggio che la madre vendesse l’immobile, e poi donasse i soldi al figlio.
Il problema nasce dal fatto che devi avere un mutuo non dal fatto della donazione in se
Non del tutto vero: anche acquistando senza mutuo, potenzialmente si corrono dei rischi.
L’acquisto di immobile donato deve essere gestito con attenzione, e l’agente non può sottovalutare il problema, anche se ogni situazione fa storia a se.
 

Heifetz

Membro Attivo
Proprietario Casa
L’assicurazione copre il danno economico, ma non la restituzione dell’immobile al legittimario leso.
Cioè, l’acquirente deve rendere il bene, e l’assicurazione gli rifonde il prezzo pagato.
Giusto, coprire il danno (rischio) economico.
Continuo a non capire perché i notai non spiegano bene le potenziali difficoltà nella vendita di immobili donati, quando i clienti chiedono di effettuare una donazione.
Oltretutto, nel caso della discussione, la donazione è recentissima: sarebbe stato più saggio che la madre vendesse l’immobile, e poi donasse i soldi al figlio.
Questo è vero. La donazione è più vantaggiosa sotto il profilo fiscale, ma le insidie sono molteplici. Effettivamente la vendita sarebbe stata la soluzione più onerosa, ma civilisticamente meno problematica, soprattutto quando l'intenzione è quella, in breve tempo dalla donazione, di vendere a terzi (come in questo caso) e non per esempio locare l'immobile o andarci direttamente a vivere.
 

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