Per prima cosa buonasera a tutti.
Questa è la prima volta che scrivo in questo forum e spero di non iniziare sbagliando la sezione nella quale postare questo quesito.
Il problema che segue non è di facile soluzione, ma avere un consiglio in più dato da persone competenti può risultare sempre d'aiuto.
Il problema è questo:
A giugno 2010 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'edificio in cui abito vincolato anche da ingiunzione del comune della mia città.
Ora, le due facciate che danno rispettivamente sulla strada principale e su un vicolo chiuso sono state completate e resterebbe da fare quella interna e lì nasce il problema.
La facciata interna dà su un cortile privato di esclusiva proprietà dell'ambulatorio di fisioterapia che sta nel mio palazzo di cui noi (condominio) abbiamo solo l'utilizzo di affaccio, stenditura dei panni e lo sbattimento dei tappetti.
Come ho già detto ora urge l'accesso a quel cortile interno ma ci sono tantissime difficoltà per questo.
Dunque, qualche anno fa il proprietario del cortile ha costruito - appoggiandosi anche alle pareti del palazzo senza chiedere niente a nessuno - delle stanze ricoprendole con dell'ondulite e appoggiandoci sopra anche tutti i condizionatori. Questa costruzione ricopre il 90% del cortile interno e - vista la disposizione - rende difficoltosa la costruzione del ponteggio in quanto non c'è possibilità di appoggiarlo al pavimento e il tetto di queste stanze non è in grado di sostenere il peso.
L'impresa, per agirare questo ostacolo, ha pensato di puntellare l'interno della stanza rivestendo i ferri con della gomma piuma come fanno all'interno degli ospedali ma il proprietario si è rifiutato di far fare questo lavoro dicendo che l'asl non consente negli ambulatori medici questo tipo di cose (mi pare strano... mah)
Purtroppo, non essendoci alternativa vista la disposizione del palazzo che di fatto impedisce l'utilizzo di gru con cestelli e altro, l'unico resta in ponteggio che, anche con le dovute modifiche che richiederebbero l'ausilio di un ingegnere progettista, restano problematiche.
Altro contrasto è dovuto allo spostamento delle tettoie, dei condizionatori e dei vari macchinari in disuso nel cortile. Per prima cosa vogliono che esse siano tolte a carico della ditta e per seconda cosa, in caso di danno, chiedono che li siano rimesse nuove a nostro carico. (io a quel punto ho ribbatuto che al massimo gli avremmo rimesso sì le tettoie ma vecchie come quelle che avevano e non nuove di zecca come pretendono loro).
Purtroppo non è finita qui: altro problema è il passaggio. Il proprietario, infatti, dà il permesso di passare agli operai solo dalle 13 alle 15, orario che di certo non basta per portare dentro al cortile gli elementi dell'impalcatura e montarli, a meno di non volerci mettere un mese per farlo.
Gli è stato anche chiesto di farli entrare alle 7.30 del mattino prima dell'apertura, ma in quel caso vogliono che gli operai una volta dentro non escano più fino alla chiusura.
Più volte si è provato a discuttere, e l'ultima trovata del proprietario è stata: "allora noi chiudiamo l'ambulatorio e voi ci pagate il mancato incasso per ogni giorno di lavoro perso".
E' una situazione pazzesca considerando che il palazzo sta crollando (e non è un modo di dire visto che ogni giorno cade qualche pezzo di calcinacio) e di fatto ci stanno impedendo il ripristino alle condizioni ottimali dello stabile con grave rischio dell'incolumità delle persone che sostano nelle verande.
Avete qualche idea in proposito oltre al rivolgersi alle vie legali?
Grazie
Ps: forse è tutto scritto in modo confusionario ma la facenda stessa è tutta un gran macello.
Questa è la prima volta che scrivo in questo forum e spero di non iniziare sbagliando la sezione nella quale postare questo quesito.
Il problema che segue non è di facile soluzione, ma avere un consiglio in più dato da persone competenti può risultare sempre d'aiuto.
Il problema è questo:
A giugno 2010 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell'edificio in cui abito vincolato anche da ingiunzione del comune della mia città.
Ora, le due facciate che danno rispettivamente sulla strada principale e su un vicolo chiuso sono state completate e resterebbe da fare quella interna e lì nasce il problema.
La facciata interna dà su un cortile privato di esclusiva proprietà dell'ambulatorio di fisioterapia che sta nel mio palazzo di cui noi (condominio) abbiamo solo l'utilizzo di affaccio, stenditura dei panni e lo sbattimento dei tappetti.
Come ho già detto ora urge l'accesso a quel cortile interno ma ci sono tantissime difficoltà per questo.
Dunque, qualche anno fa il proprietario del cortile ha costruito - appoggiandosi anche alle pareti del palazzo senza chiedere niente a nessuno - delle stanze ricoprendole con dell'ondulite e appoggiandoci sopra anche tutti i condizionatori. Questa costruzione ricopre il 90% del cortile interno e - vista la disposizione - rende difficoltosa la costruzione del ponteggio in quanto non c'è possibilità di appoggiarlo al pavimento e il tetto di queste stanze non è in grado di sostenere il peso.
L'impresa, per agirare questo ostacolo, ha pensato di puntellare l'interno della stanza rivestendo i ferri con della gomma piuma come fanno all'interno degli ospedali ma il proprietario si è rifiutato di far fare questo lavoro dicendo che l'asl non consente negli ambulatori medici questo tipo di cose (mi pare strano... mah)
Purtroppo, non essendoci alternativa vista la disposizione del palazzo che di fatto impedisce l'utilizzo di gru con cestelli e altro, l'unico resta in ponteggio che, anche con le dovute modifiche che richiederebbero l'ausilio di un ingegnere progettista, restano problematiche.
Altro contrasto è dovuto allo spostamento delle tettoie, dei condizionatori e dei vari macchinari in disuso nel cortile. Per prima cosa vogliono che esse siano tolte a carico della ditta e per seconda cosa, in caso di danno, chiedono che li siano rimesse nuove a nostro carico. (io a quel punto ho ribbatuto che al massimo gli avremmo rimesso sì le tettoie ma vecchie come quelle che avevano e non nuove di zecca come pretendono loro).
Purtroppo non è finita qui: altro problema è il passaggio. Il proprietario, infatti, dà il permesso di passare agli operai solo dalle 13 alle 15, orario che di certo non basta per portare dentro al cortile gli elementi dell'impalcatura e montarli, a meno di non volerci mettere un mese per farlo.
Gli è stato anche chiesto di farli entrare alle 7.30 del mattino prima dell'apertura, ma in quel caso vogliono che gli operai una volta dentro non escano più fino alla chiusura.
Più volte si è provato a discuttere, e l'ultima trovata del proprietario è stata: "allora noi chiudiamo l'ambulatorio e voi ci pagate il mancato incasso per ogni giorno di lavoro perso".
E' una situazione pazzesca considerando che il palazzo sta crollando (e non è un modo di dire visto che ogni giorno cade qualche pezzo di calcinacio) e di fatto ci stanno impedendo il ripristino alle condizioni ottimali dello stabile con grave rischio dell'incolumità delle persone che sostano nelle verande.
Avete qualche idea in proposito oltre al rivolgersi alle vie legali?
Grazie
Ps: forse è tutto scritto in modo confusionario ma la facenda stessa è tutta un gran macello.