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Questo gia fatto. Inviato atto di vendita e dichiarazione al C-Center della Agenzia delle Entrate. Ed ho richiesto la variazione in Catasto indicando generalità degli acquirenti. Attendo l'esito.Ti consiglio di inviare una raccomandata A.R. all'ufficia che ti richiede il pagamento dichiarando con atto notorio e copia di un documento d'identità che l'immobile in questione non è tuo e che è posseduto da più di vent'anni dall'attuale proprietario. Non è del tutto regolare, ma quantomeno scarichi le tue responsabilità su chi lo detiene.
Questa la vedo complicata. Innanzitutto per il decesso di uno degli acquirenti, quindi gli eredi avranno o non avranno fatto successione lasciando il fabbricato edificato "fantasma".Puoi andare da un notaio qualsiasi, ma insieme con il venditore.
Di quale atto di vendita parli? Se fosse quello giusto basterebbe chiederne la voltura ed il problema sarebbe risolto. Ma non credo che sia quello e comunque l'agenzia delle entrate non c'entra niente. Li devi portare la domanda di voltura.Questo gia fatto. Inviato atto di vendita e dichiarazione al C-Center della Agenzia delle Entrate. Ed ho richiesto la variazione in Catasto indicando generalità degli acquirenti. Attendo l'esito.
Se è morto uno degli acquirenti,gli eredi possono dichiarare nella successione la sua quota di proprietà, così evitano la stipula dell'atto.Questa la vedo complicata. Innanzitutto per il decesso di uno degli acquirenti, quindi gli eredi avranno o non avranno fatto successione lasciando il fabbricato edificato "fantasma".
Se non lo hanno ancora fatto vuol dire che non vogliono farlo? Quindi prevedo una causa.Di quale atto di vendita parli? Se fosse quello giusto basterebbe chiederne la voltura ed il problema sarebbe risolto. Ma non credo che sia quello e comunque l'agenzia delle entrate non c'entra niente. Li devi portare la domanda di voltura.
Se è morto uno degli acquirenti,gli eredi possono dichiarare nella successione la sua quota di proprietà, così evitano la stipula dell'atto.
Atto, volevo dire compromesso.Di quale atto di vendita parli? Se fosse quello giusto basterebbe chiederne la voltura ed il problema sarebbe risolto. Ma non credo che sia quello e comunque l'agenzia delle entrate non c'entra niente. Li devi portare la domanda di voltura.
Se è morto uno degli acquirenti,gli eredi possono dichiarare nella successione la sua quota di proprietà, così evitano la stipula dell'atto.
Grazie a tutti per le risposte dettagliate.@nalon leggi così vedi dove hanno sbagliato
Cosa è il "compromesso" o, meglio, contratto preliminare di compravendita?
Il contratto preliminare di compravendita immobiliare è quel contratto, da stipularsi in forma scritta, con il quale una parte, proprietaria dell'immobile, denominata parte promittente venditrice, si obbliga a vendere all'altra parte, denominata parte promittente acquirente, la proprietà dell'immobile (appartamento, intero immobile, terreno ecc...) al prezzo e secondo le modalità e i termini stabiliti nel contratto medesimo, e quindi si impegnano a stipulare un nuovo contratto, detto definitivo o "rogito", di compravendita, con il quale verrà trasferita la proprietà.
Le parti si impegnano o, per meglio dire, si obbligano giuridicamente con efficacia vincolante tra di loro, ad alienare e ad acquistare l’immobile. Ciò significa che le parti del contratto, e più precisamente il promittente venditore, proprietario dell’immobile che intende alienarlo, e il promittente acquirente, che intende quindi acquistare, assumono l’impegno o l’obbligo, rispettivamente, di vendere e acquistare la casa, e quindi si impegnano a stipulare un nuovo contratto, il contratto definitivo di compravendita, con il quale unicamente avverrà il trasferimento di proprietà.
Se il contratto non è adeguatamente redatto e, per esempio, ci si limita a scrivere “Tizio vende a Caio, che acquista, l’immobile di Via Rossi, Milano” in luogo di scrivere “Tizio promette di vendere a Caio, che promette di acquistare, l’immobile di Via Rossi, Milano”, siamo in presenza di un vero contratto di compravendita definitivo che trasferisce immediatamente la proprietà dell’immobile (sempre che contenga le prescrizioni in materia edilizia previste dalla normativa di settore a pena di nullità); ciò, si badi bene, anche a prescindere dal pagamento del prezzo, dalla consegna dell’immobile ecc. Si parla in tal caso di preliminare “improprio”. Attenzione però: il preliminare “improprio”, che deve essere stipulato per iscritto (come il preliminare proprio, forma scritta a pena di nullità) non può essere trascritto nei Registri Immobiliari, visto che ciò può avvenire solo qualora il contratto abbia la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata, per le quali è necessario l’intervento di un notaio o di altro pubblico ufficiale a ciò abilitato.
La trascrizione nei Registri Immobiliari è di fondamentale importanza per dimostrare la proprietà immobiliare.
Chi si dovesse trovare, malauguratamente, ad aver stipulato un preliminare “improprio” sarebbe costretto a ricorrere in tutta fretta all’opera di un notaio, che dovrebbe “sanare” la mancanza di forma “riproducendo” la volontà delle parti nella forma pubblica o della scrittura privata autenticata; nell’ipotesi in cui ciò non fosse possibile, il malcapitato dovrebbe rivolgersi ad un avvocato, il quale dovrebbe in tutta fretta promuovere un’azione diretta a far accertare l’autenticità della firma delle parti sul preliminare improprio, trascrivendo l’atto di citazione nei Registri Immobiliari al fine di evitare che il venditore “notte tempo” alieni il bene a qualche terzo o subisca iscrizioni ipotecarie o pignoramenti. E’ quindi estremamente importante, quando si stipula un contratto preliminare, che questo sia esaminato da persona competente, al fine di evitare spiacevoli sorprese, sia per il venditore che per l’acquirente.
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