Il tuo è un caso diverso dalla variazione d'ufficio delle rendite.In attesa di risposta da parte di @sasisilu posso ipotizzare le sia successo qualcosa di simile a quanto è capitato a me, siccome nel primo post parla di
A seguito trasformazione di un'unità immobiliare da A/2 a A/10 il mio geometra ha svolto le pratiche in Comune e al Catasto indicando una nuova rendita catastale determinata da lui in base ad alcuni parametri (non sono esperta nel campo, quindi non saprei spiegarli).
Io pensavo di pagare l'IMU in base alla quella rendita, che era superiore alla precedente.
Invece mi arrivò la notifica dell'Agenzia delle Entrate, quella nella busta verde tipo atti giudiziari, che mi comunicava una rendita catastale ancora superiore.
Il geometra mi disse che facendo ricorso contro la rendita affibbiata dall'Agenzia avrei avuto poche probabilità di vederlo accolto.
Quindi, essendo in tempo utile, pagai l'IMU in base alla rendita notificatami.
Se però non me l'avessero notificata avrei fatto il calcolo con la rendita "del geometra", versando un'IMU inferiore a quella realmente dovuta.
Quando la rendita "definitiva" viene cambiata d'ufficio a seguito di un cambio di classamento per omogeneizzazione delle categorie di un quartiere, la nuova rendita ha effetto ex post dal 1° gen dell'anno successivo.
Diverso invece quando a fronte di una "rendita proposta" (come nel tuo caso), l'ufficio accerta una rendita definitiva superiore: in questo caso la rendita avrebbe effetto ex ante, come se la rendita proposta non fosse mai esistita.
Quando si fa una ristrutturazione o variazione d'uso e si inoltra una domanda dii variazione catastale, la rendita callcolata dal professionista è sempre solo una proposta; mi pare che Agenzia delle Entrate abbia un anno di tempo per accettarla o variarla.