In questi giorni i media stanno ritornando alla carica con l'argomento sul riconoscimento delle coppie omosessuali e delle coppie eterosessuali di fatto. Mentre per le coppie omosessuali sono convinto sia un atto dovuto, mi lascia perplesso il riconoscimento delle coppie eterosessuali. Queste hanno a disposizione l'istituto del matrimonio civile se non sono cristiani cattolici credenti e l'istituto del matrimonio religioso concordatario se sono credenti, che in questo caso è anche un Sacramento. Con l'avvento del divorzio breve, che libera in tempi brevi le persone già sposate, non vedo la necessità di annotare e quindi registrare dal punto di vista civilistico le coppie eterosessuali. Io vedo che la maggior parte dei giornalisti si danno da fare per enfatizzare questo nuovo istituto sopratutto per far accedere al superstite ai benefici della pensione, della eredità, dell'affitto della casa ecc... ecc... . Ma non si fa prima ad abolire il matrimonio? Diciamo dalla data di abolizioni del matrimonio le coppie etereosessuali che decidono di vivere assieme, passano in comune presso lo sportello dell' Ufficiale di Stato civile per dichiarare che loro sono una coppia e che fanno una famiglia: una formalità come per fare la carta di identità. Tanto per il riconoscimento della paternità oggi c'é il DNA e poi con l'abolizione della differenza tra figli legittimi e figli illegittimi, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista ereditario, non c'é più bisogno dell' istituto del matrimonio.