ninetto

Membro Attivo
Io penso che il canone Rai è un po' come le tasse in generale: come disse una volta Silvio? " quando le tasse sono troppo alte è giustificato evaderle" così pure il canone della tv , io penso che una ventina di euro basterebbero come canone per tutto l'anno, solo che questi sono ingordi, vogliono portare i soldi all'estero, vogliono regalare i soldi alla moglie di Bocchino, alla suocera di Fini, a Celentano a Pippo Baudo e chi più ne ha più ne metta.Qui non c'entra essere di destra o di sinistra, qui dovrebbe vigere il principio che non si può scialare coi soldi degli altri poi sono convinto che fanno la cresta sulle spese, più la spesa è grossa più la cresta è alta e sono convinto pure che quello che dovrebbe controllare s'è fatto palo.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Il maestro non sopportava gli ideologi
per il semplice motivo che le loro teorie
suonavano ragionevoli,
ma non corrispondevano mai alla realtà.

Raccontò di un ideologo che diceva:

"Questo è un mondo pazzo.
I ricchi comprano a credito
pur avendo un sacco di soldi,
ma i poveri, che non hanno un euro,
devono pagare in contanti".

"Allora che cosa suggerisci di fare?",
domandò qualcuno.

"Capovolgere la situazione.
Far pagare ai ricchi in contanti
e fare credito ai poveri".

"Ma, se un negoziante fa credito ai poveri,
finirà povero lui stesso".

"Magnifico!", disse l' ideologo,
"allora potrà comprare a credito anche lui!"

 

ninetto

Membro Attivo
mi viene in mente di quella volta che S. Pietro disse al Signore : " Gesù ma come hai fatto a fare uno sbaglio così grosso: hai messo le zucchine grosse grosse su una pianta piccola e alla quercia così grande gli hai dato dei frutti piccoli piccoli"
Allora Gesù fece come gli suggerì S. Pietro e S. Pietro, lo stesso giorno, stanco di una giornata afosa come quella di oggi, si sedette all'ombra di una grossa quercia carica di zucche che, al primo alito di vento, cominciarono a cadere facendolo correre col capo chino dal Signore che si stava schiattando dalle risate.
Forse non centra niente con la parabola precedente ma m'è venuta, forse qualcosa in comune ci sarà.
un saluto
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Don Chisciotte della Mancia

Leo Buscaglia scrive....

Mi identifico moltissimo con don Chisciotte della Mancia.

Era un tipo straordinario che combatteva contro i mulini a vento.

Naturalmente, è impossibile battere un mulino a vento, ma lui non lo sapeva.

Caricava il mulino, e il mulino lo mandava ruzzoloni.

Ma lui si rialzava e caricava di nuovo e finiva di nuovo ruzzoloni.

La mia impressione, quando chiudo il libro, è che forse don Chisciotte aveva i calli al sedere per i troppi ruzzoloni, ma, caspita, viveva una vita meravigliosa.

Sapeva di essere vivo.

"Oh, Dio, arrivare in punto di morte per scoprire di non avere mai vissuto".

Questo non era il caso di don Chisciotte.

Lui lo sapeva!

Quando hanno messo in scena quel bellissimo musical, "L' uomo della Mancia", nel finale, quando lui moriva, tutti coloro che aveva amato gli erano intorno e piangevano la sua morte.

Lui però non piangeva la propria morte, perchè aveva vissuto.

Poi si alzava, e sul palcoscenico scendeva una grande scala illuminata.

Don Chisciotte prendeva la sua lancia, girava gli occhi su tutti quelli che amava, sorrideva e saliva, nella luce.

E l' orchestra e il coro attaccavano "The impossible Dream".

 

ninetto

Membro Attivo
The impossible Dream
un saluto :daccordo:
non so perchè ho pensato a Brancaleone
pure Grillo alla fine ha fatto un partito non un antipartiti
buone ferie Antonio
 

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