Ma tu ne hai capito la logica?
Io presumo che la logica sia:
1) Appartamento in luogo turistico: paga l'IMU al Comune; l'Erario non ritiene di tassare ulteriormente il proprietario con l'IRPEF in quanto non "punisce" chi tiene a propria disposizione delle abitazioni uso vacanze.
2) Appartamento nello stesso Comune dell'abitazione principale del proprietario: paga l'IMU al Comune (mentre l'abitazione principale non di lusso è esente); l'Erario disincentiva il proprietario dal tenerlo sfitto tassando IRPEF il 50% della rendita catastale rivalutata e aumentata di 1/3.
In pratica chi è proprietario di alcuni appartamenti nel Comune dove risiede, è tassato un po' di più se li tiene sfitti. Direi poco di più, perché in molte città le rendite catastali sono basse.
Secondo me non c'entra tanto l'indice di capacità contributiva, quanto la destinazione degli immobili ubicati nel Comune dove vive il proprietario.
Se destinati alla locazione generano reddito (la cui tassazione gode di agevolazioni in caso di contratti concordati) per lui, e rendono un servizio alla società. Perché le esigenze abitative di chi vive in affitto non possono essere soddisfatte interamente dallo Stato.