Partiamo dal presupposto che se uno non ha una abitazione richiederebbe allo Stato di costruire una casa popolare e di prenderla in affitto.
A) lo Stato è un pessimo imprenditore e ciò che costruirebbe costerebbe, alla collettività, almeno il doppio del valore di costruzione di mercato.
B) lo Stato è un pessimo amministratore e sappiamo che i canoni delle case popolari non vengono esatti.
Stando a questa situazione per lo Stato è una fortuna che un privato, cerchi, indebitandosi e indebitando i suoi figli, di acquistare o costruirsi una dimora. Se il privato acquista o costruisce solleva da un grosso onere lo Stato e allo stesso tempo o Stato per sdebitarsi, incasserà gli oneri di fabbricabilità, l'IVA su tutti i materiali edili o sull'immobile ultimato e naturalmente la Tassa di Registro e accessori vari. Poi dal momento in cui la casa è entrata in possesso del cittadino, il cittadino diviene il fornitore fisso e ineludibile di tasse per lo Stato.
Un giorno mi dissero che le sentinelle davanti alle caserme servivano a non far entrare il buon senso, in questa vicenda mi sembra azzeccato il paragone.