Salve, sono proprietaria di un immobile posto al secondo piano di uno stabile di complessive quattro unità immobiliari (piano T in parte abitazione in parte autorimessa, Primo piano abitazione, Secondo piano abitazione, Terzo piano abitazione).
la costruzione è a U ed all'interno di questa U ci sta il pozzo luce che dà appunto luce sia al piano terra adibito ad abitazione (proprietà di altri due eredi) e sia all'autorimessa (di mia proprietà unitamente ad altro erede) L'autorimessa ha ingresso da altra via rispetto a quella dell'ingresso principale dello stabile)
Questa proprietà proviene per volontà testamentarie dei genitori che lasciavano il piano terra adibito ad abitazione a due dei cinque eredi (escluso autorimessa ad altre due eredi) e l'autorimessa a me ed altro erede. Il pozzo luce in questo testamento non viene menzionato.
In fase di successione hanno fatto variazione catastale del piano terra con la creazione dei sub per la suddivisione tra i diversi proprietari, ma il geometra che ha curato l'accatastamento ha impropriamente e ignorantemente (scusatemi il termine) accatastato il pozzo luce presentando al catasto una planimetria che, erroneamente, includeva il pozzo luce come bene privato dei due eredi e non come bene comune non censibile, così per come doveva essere accatastato.
I due proprietari dell'immobile a piano terra, adibito ad abitazione, sostengono che essendo stato accatastato come loro bene privato il pozzo luce è di loro esclusiva proprietà ed hanno chiuso l'accesso dalla porta che dall'autorimessa accede al pozzo luce.
Cosa devo fare per sistemare le cose al catasto e per far valere i miei diritti di poter accedere al pozzo luce sia io che gli altri eredi?
il tecnico che a suo tempo ha fatto l'accatastamento è introvabile...sparito!
Spero di essere riuscita ad esporre il problema e grazie a chi mi risponderà
la costruzione è a U ed all'interno di questa U ci sta il pozzo luce che dà appunto luce sia al piano terra adibito ad abitazione (proprietà di altri due eredi) e sia all'autorimessa (di mia proprietà unitamente ad altro erede) L'autorimessa ha ingresso da altra via rispetto a quella dell'ingresso principale dello stabile)
Questa proprietà proviene per volontà testamentarie dei genitori che lasciavano il piano terra adibito ad abitazione a due dei cinque eredi (escluso autorimessa ad altre due eredi) e l'autorimessa a me ed altro erede. Il pozzo luce in questo testamento non viene menzionato.
In fase di successione hanno fatto variazione catastale del piano terra con la creazione dei sub per la suddivisione tra i diversi proprietari, ma il geometra che ha curato l'accatastamento ha impropriamente e ignorantemente (scusatemi il termine) accatastato il pozzo luce presentando al catasto una planimetria che, erroneamente, includeva il pozzo luce come bene privato dei due eredi e non come bene comune non censibile, così per come doveva essere accatastato.
I due proprietari dell'immobile a piano terra, adibito ad abitazione, sostengono che essendo stato accatastato come loro bene privato il pozzo luce è di loro esclusiva proprietà ed hanno chiuso l'accesso dalla porta che dall'autorimessa accede al pozzo luce.
Cosa devo fare per sistemare le cose al catasto e per far valere i miei diritti di poter accedere al pozzo luce sia io che gli altri eredi?
il tecnico che a suo tempo ha fatto l'accatastamento è introvabile...sparito!
Spero di essere riuscita ad esporre il problema e grazie a chi mi risponderà