Nel luglio scorso ho ricevuto da mio padre una donazione in denaro che ho versato in un libretto di risparmio nominativo a me intestato. Lo spostamento della somma (84000 euro) è stato eseguito da me prelevando l'importo da un libretto cointestato a firme disgiunte mio e di mio padre e contemporanemente versando l'importo sul libretto nominativo intestato solo a me. La somma spostata equivale all'intero ammontare del libretto cointestato. Non ero a conoscenza dell'obbligo dell'atto pubblico nelle donazioni dirette, l'ho scoperto leggendo alcune discussioni principalmente in questo forum. Ora, non vi saranno problemi per quel che riguarda altri eredi essendo io l'unica erede legittima di mio padre ma mi preoccupa la possibilità che l'incremento del saldo sul mio libretto possa dare avvio ad un accertamento fiscale ora che sta per entrare in funzione l'invio automatico di tutti i dati finanziari al fisco in base alla nuova legge. Si tratta di denaro frutto di risparmi assolutamente leciti che nulla hanno a che vedere con l'evasione fiscale. Ma, non disponendo dell'atto pubblico notarile di donazione, corro forse il rischio di vedermi considerare questa somma( suppongo comunque la meta', 42000 euro trattandosi di un libretto cointestato anche a me quello dal quale il denaro è stato prelevato) assoggettabile all'IRPEF con le aliquote e le sanzioni applicate nei casi di somme illecitamente evase?
Le scritture contabili sui libretti(entrambi nominativi postali) che attestano il trasferimento della somma lo stesso giorno nello stesso ufficio con la firma in entrambi i libretti dello stesso operatore più le distinte di prelievo e versamento da me entrambe firmate possono essere considerate elementi di prova sufficienti sull'origine della somma accreditata nel mio libretto ?
Se così non fosse, mi dovrei rassegnare all'idea di vedermi di fatto confiscare gran parte del denaro donatomi da mio padre per un mio errore di forma dovuto alla mia ignoranza in materia?
E' possibile rimediare in qualche modo ?
Vi ringrazio molto per ogni possibile suggerimento, sono veramente molto preoccupata.
Le scritture contabili sui libretti(entrambi nominativi postali) che attestano il trasferimento della somma lo stesso giorno nello stesso ufficio con la firma in entrambi i libretti dello stesso operatore più le distinte di prelievo e versamento da me entrambe firmate possono essere considerate elementi di prova sufficienti sull'origine della somma accreditata nel mio libretto ?
Se così non fosse, mi dovrei rassegnare all'idea di vedermi di fatto confiscare gran parte del denaro donatomi da mio padre per un mio errore di forma dovuto alla mia ignoranza in materia?
E' possibile rimediare in qualche modo ?
Vi ringrazio molto per ogni possibile suggerimento, sono veramente molto preoccupata.