Tra f.lli hanno avuto in donazione un terreno sul quale hanno edificato un legale commerciale grazie ad un mutuo edilozio ventennale a tasso fisso.
Il locale terminato di costruire rimane intero, in quote indivise pari ad un terzo cadauno.
Il locale viene pertanto fittato ad un imprenditore e grazie al contratto di locazione consentirà ai f.lli di pagare il mutuo e incassare un piccola parte di guadagno pulito.
Dopo 5 anni l'imprenditore smette di pagare il fitto per problemi suoi. Di conseguenza i f.lli comproprietari in comunione di quote indivise e titolari del mutuo non riescono a pagare il mutuo stesso e finiscono in crif.
Tuttavia attraverso l'A.G. dopo quasi due anni riescono a recuperare il locale grazie ad aver vinto una causa ed ottenuto lo sfratto esecutivo del inquilino imprenditore. Ovviamente il locale lasciato libero ha subito danni e per fittarlo nuovamente i f.lli hanno dovuto spendere diversi soldi. Questa spese si sono aggiunte ai danni subiti quali tasse non potute pagare, spese legali, IMU, ecc..
Accade che dopo pochi mesi dal rientro in possesso del locale questo viene nuovamente fittato ad un secondo imprenditore che al momento risulta pagare regolarmente il canone fitto.
Al contempo i f.lli sono divenuti vulnerabili economicamente perché esposti ad Equitalia ed alla banca che ha concesso il mutuo con rate arretrate.
In questa situazione ancora di crisi uno dei f.lli decide di proporre in vendita la propria quota indivisa proprio al attuale inquilino. Questo singolo comproprietario da benissimo che i suoi f.lli non hanno la forza di acquistare pur avendo il diritto di prelazione.
L'inquilino venuto a sapere di ciò per via traversa, sapendo della vulnerabilità dei tre f.lli compreso quello che ha deciso di vendere una sola quota indivisa, propone una cifra inferiore al valore effettivo della singola quota ed il f.llo interessato accetta!
Ora, i restanti due f.lli nella loro condizione economica precaria hanno capito che l'inquilino una volta acquistata una quota a basso costo potrebbe poi iniziare a esercitare eventuali diritti come comproprietario tali da ledere le capacità dei due f.lli rimasti a pagare il mutuo ed Equitalia. Questo potrebbe comportare gravi conseguenze ai due f.lli rimasti a potrebbe costringerli a cedere le due restanti quote a basso costo subendo così una ingiustizia.
CHIEDO possibile che in una simile situazione i due f.lli rimasti non possono tutelarsi? Come? Sarebbe percorribile la strada della divisione giudiziale? Oppure potrebbero proporre anche loro la vendita delle altre due quote per evitare conseguenze fallimentari si loro danni ma con un prezzo di vendita adeguato e non pari a quello stracciati del primo f.llo?
Chi può aiutarmi a capire la situazione è prendere una decisione ?
Grazie anticipatamente. Cordialità.
Il locale terminato di costruire rimane intero, in quote indivise pari ad un terzo cadauno.
Il locale viene pertanto fittato ad un imprenditore e grazie al contratto di locazione consentirà ai f.lli di pagare il mutuo e incassare un piccola parte di guadagno pulito.
Dopo 5 anni l'imprenditore smette di pagare il fitto per problemi suoi. Di conseguenza i f.lli comproprietari in comunione di quote indivise e titolari del mutuo non riescono a pagare il mutuo stesso e finiscono in crif.
Tuttavia attraverso l'A.G. dopo quasi due anni riescono a recuperare il locale grazie ad aver vinto una causa ed ottenuto lo sfratto esecutivo del inquilino imprenditore. Ovviamente il locale lasciato libero ha subito danni e per fittarlo nuovamente i f.lli hanno dovuto spendere diversi soldi. Questa spese si sono aggiunte ai danni subiti quali tasse non potute pagare, spese legali, IMU, ecc..
Accade che dopo pochi mesi dal rientro in possesso del locale questo viene nuovamente fittato ad un secondo imprenditore che al momento risulta pagare regolarmente il canone fitto.
Al contempo i f.lli sono divenuti vulnerabili economicamente perché esposti ad Equitalia ed alla banca che ha concesso il mutuo con rate arretrate.
In questa situazione ancora di crisi uno dei f.lli decide di proporre in vendita la propria quota indivisa proprio al attuale inquilino. Questo singolo comproprietario da benissimo che i suoi f.lli non hanno la forza di acquistare pur avendo il diritto di prelazione.
L'inquilino venuto a sapere di ciò per via traversa, sapendo della vulnerabilità dei tre f.lli compreso quello che ha deciso di vendere una sola quota indivisa, propone una cifra inferiore al valore effettivo della singola quota ed il f.llo interessato accetta!
Ora, i restanti due f.lli nella loro condizione economica precaria hanno capito che l'inquilino una volta acquistata una quota a basso costo potrebbe poi iniziare a esercitare eventuali diritti come comproprietario tali da ledere le capacità dei due f.lli rimasti a pagare il mutuo ed Equitalia. Questo potrebbe comportare gravi conseguenze ai due f.lli rimasti a potrebbe costringerli a cedere le due restanti quote a basso costo subendo così una ingiustizia.
CHIEDO possibile che in una simile situazione i due f.lli rimasti non possono tutelarsi? Come? Sarebbe percorribile la strada della divisione giudiziale? Oppure potrebbero proporre anche loro la vendita delle altre due quote per evitare conseguenze fallimentari si loro danni ma con un prezzo di vendita adeguato e non pari a quello stracciati del primo f.llo?
Chi può aiutarmi a capire la situazione è prendere una decisione ?
Grazie anticipatamente. Cordialità.