Non serve ipotizzare. Il notaio deve usare il Modello Unico Informatico (M.U.I.), un sistema introdotto nel 2001 a livello sperimentale e definitivamente entrato in esercizio nel 2007 che ha portato una profonda innovazione nella gestione delle banche dati della Pubblica Amministrazione con notevoli benefici in termini di allineamento degli archivi pubblici, tempestività di aggiornamento dei medesimi, risparmi di risorse umane, tanto da essere preso ad esempio di modello virtuoso di e-government.Sarebbe così assurdo ipotizzare che il rogito depositato presso il notaio, e/o archivio notarile, sia trasmesso contestualmente pari pari ai registri immobiliari?
Il Modello Unico Informatico consiste in una modalità unitaria e telematica per:
- la registrazione fiscale;
- l’esecuzione di formalità ipotecarie (trascrizione, iscrizione e annotazione);
- la voltura catastale degli immobili a cui si riferiscono gli atti soggetti a registrazione.
Prima il notaio presentava dei documenti redatti da lui, ma che i funzionari dovevano valutare, accettare e inserire nel sistema. Oggi l'eventuale rifiuto da parte dei funzionari può avvenire solo in particolari casi e deve necessariamente essere motivato.