Tony Rossi

Nuovo Iscritto
Conduttore
Salve ,
a seguito decesso mia madre avvento giusto un anno fa ,ho chiesto voltura all IACP.Sono nato in questa casa e vivo da 63 anni e mezzo,cioe' la mia eta'. La mia preoccupazione e' che a causa ISEE ALTO ,ben oltre i 35000 ,non ho diritto ne alla voltura,ne all' acquisto ,ne alla permanenza.
Riesco ad rimanere fino ai 65 anni, per poi essere protetto?
Basterebbe per la protezione l'invalidita' del 35 % che ho da anni ?
grazie
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
con tutta franchezza essere assegnatari di una casa popolare per più di 63 anni mi sembra un pò troppo; poi tu ci vuoi stare per altri 25/30 anni ed arriviamo a 90/100 anni, poi anche i tuoi figli che saranno nati e vissuti per 40 anni chiederanno di poter subentrare: in sostanza quell'appartamento sarà della tua famiglia senza averlo mai comprato.
 

Tony Rossi

Nuovo Iscritto
Conduttore
con tutta franchezza essere assegnatari di una casa popolare per più di 63 anni mi sembra un pò troppo; poi tu ci vuoi stare per altri 25/30 anni ed arriviamo a 90/100 anni, poi anche i tuoi figli che saranno nati e vissuti per 40 anni chiederanno di poter subentrare: in sostanza quell'appartamento sarà della tua famiglia senza averlo mai comprato.
Non ho ne moglie ,ne figli !!!
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
con tutta franchezza essere assegnatari di una casa popolare per più di 63 anni mi sembra un pò troppo; poi tu ci vuoi stare per altri 25/30 anni ed arriviamo a 90/100 anni,

Soprattutto alla luce di un ISEE fa oltre 35mila annui.

C'è gente costretta a mantenere una famiglia oltre che a pagare affitto standard/mutuo con introiti ben inferiori.

Chissà come abbiano potuto "godere" per tanto tempo dell'immobile.
 
Ultima modifica:

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Non ho ne moglie ,ne figli !!!
è irrilevante nel contesto del mio pensiero, se ci fossero sarebbe confermato appieno il mio esempio. Il principio che dovrebbe stare alla base della assegnazione delle case popolari è che, morto l'assegnatario, possa rimanere il suo coniuge; i parenti conviventi si dovrebbero mettere in graduatoria insieme agli altri che necessitano di una casa. Il fatto che i parenti conviventi possano subentrare nel contratto di assegnazione fa si che la maggior parte del patrimonio immobiliare delle case popolari/comunali è immobile cioè non ritorna nella rotazione degli aventi diritto.
 

gabr31

Membro Attivo
Proprietario Casa
Mia cognata abita nella casa assegnata ai miei suoceri da 30 anni, ora sono morti entrambi e lei negli ultimi anni (5 o 6) ci vive da sola e dichiarando nel censimento Iacp il suo reddito, oltre 25.000 euro, le hanno aumentato l'affitto di circa 6 volte. Ma può comunque rimanere perché non ha mai cambiato residenza.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Ma può comunque rimanere perché non ha mai cambiato residenza.
probabilmente perché era nello stato di famiglia dei suoi genitori ed essendo convivente nell'appartamento ha potuto continuare o addirittura iniziare un nuovo contratto di assegnazione con un canone ragguagliato al reddito. Ciò conferma quello che ho sostenuto: la maggior parte delle case di edilizia economica popolare assegnate in affitto dagli enti preposti non ritornano nella disponibilità dell'ente per nuove assegnazioni ma rimangono nella disponibilità della famiglia del primo assegnatario.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Mia cognata abita nella casa assegnata ai miei suoceri da 30 anni
se per quello io conosco un caso molto più emblematico. Nel 1952 (dico 1952) mio padre ebbe la fortuna di entrare in graduatoria per l'assegnazione di una casa Gescal a riscatto. Ci trasferimmo nello stesso anno in una zona periferica della città. Mia madre girando per i negozi incontra casualmente una signora del suo paese: questa signora abitava poco lontano da dove abitavamo noi, in un appartamento gestito dal Comune ed dato in affitto al marito dipendente della azienda tranviaria. Famiglia con due figlie che sposandosi lasciano la casa paterna. Nei primi anni 80 muore il capofamiglia, nella casa rimane la vedova; dopo un paio di anni circa, la figlia minore che abitava in affitto e nel frattempo aveva avuto un figlio, si trasferisce con tutta la sua nuova famiglia a casa della madre con il beneplacito del gestore. La madre muore negli anni 90; la figlia ovviamente rimane come intestataria del nuovo contratto d'affitto. Siamo nel 2020 la signora ha 75 anni il figlio di 47, scapolo, è rimasto a casa. Se fra 10/15 anni questa signora probabilmente ci lascerà,sarà il 2030/2035, e nella casa subentrerà il figlio che non ha proprio voglia di andarsene e mettersi da solo. Se questo non si sposa con una donna con già un figlio, l'appartamento sarà rimasto per più o meno 100 anni in uso ad una famiglia; nel caso si sposasse l'occupazione diventerà ultra centenaria. E questo non è giusto nei confronti di chi, magari a parità di punteggio, non è stato sorteggiato.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto