adimecasa

Membro Storico
Professionista
quando è sta scritto l'art. 1102 datato e per quel periodo non eistevano la videosorveglianza ne la rai ora l'interpretazione sta al buon senso dei condomini, che con la scusa della privacy, non fanno altro che litigare ciao
 
R

ranocchio

Ospite
L'istallazione è ( se ho ben capito ) su una parte comune, quindi c'è l'utilizzo della parte comune ed anche il posizionamneto di una canaletta che può essere o meno esteticamente non gradevole.
Quindi ritengo che le proteste dei condomini possano sorgere e sarebbe meglio evitarle con una presentazione in assemblea, ove si dettaglarebbero i lavori, l'assunzione delle spese a regola d'arte da parte del giolliere e l'impegno che la telcamera riprenderà solo l'accesso del negozio.
In caso di non approvazione da parte dell'assemblea, il gioelliere deciderà se inpugnarla o di non tenerne arbitrariamente conto.

Alternativa, un'azione selvaggia da parte del giolliere che istalla per conto suo e senza autorizzazione da parte dell'amministratore, che giustamente deve essere super-partes e non autorizzare automaticamente.
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
Sul tema della privacy nel condominio segnalo il mio post di commento alla recentissima decisione Cassazione n. 71/2013
"Condominio e privacy. Per evitare danneggiamenti si può installare una telecamera a circuito chiuso ?"
Buona lettura.:daccordo:
 

Elisabetta48

Membro Senior
Proprietario Casa
Per tornare un attimo al primo quesito posto, perchè rivolgersi subito a un legale, come suggerito ieri da qualcuno? Se ti senti danneggiato dalla presenza delle telecamere, mandi subito una raccomandata al vicino (una diffida ad adempiere, in pratica) chiedendone l'immediata rimozione o quanto meno un riorientamento rispettoso dei termini di legge, citando il brano evidenziato da condobip e la sua provenienza (Garante della privacy), eventualmente sottolineando il fatto che il vicino sta esercitando un illecito controllo sui movimenti tuoi e di quanti frequentano la tua casa, rinvenendo in ciò anche elementi di pericolosità nei tuoi confronti. Dai un termine per l'adeguamento: "Se entro 10 giorni non sarà stato ottemperato alla presente diffida sarò costretto a procedere per mia tutela per le vie legali sia presso il Garante della Privacy che presso la Magistratura ordinaria con addebito delle spese legali..."

Poi magari coinvolgi l'amministratore mandandola anche a lui per conoscenza, ma anche con due righe personalizzate di accompagnamento dove gli dici che sei veramente sconcertato dalla sua inazione di fronte alla segnalazione di una installazione illegale e potenzialmente per te pericolosa, inazione che ti ha indotto ad agire in proprio data l'urgenza della materia, nonostante tu versi regolarmente le rate condominiali, e che alla prima convocazione porterai tutto il condomino a conoscenza della cosa.
 

signo

Membro Attivo
ciao elisabetta, anche io sono del parere di non rivolgermi subito ad un avvocato...

siccome io non ho piena certezza dell' area ripresa, ho mandato una mail all' amministratore (che nel pio primo post ho ricopiato), dicendogli di verificare quanto da me esposto, e se poi risultasse un' illecito, di agire di conseguenza. Io non ho nessun potere per chiedere alla vicina di farmi entrare in casa sua a farmi vedere il suo impianto, dove è dislocato, cosa riprende, etc, etc
penso che invece l' amministratore, possa in qualche modo farsi autorizzare da lei senza scendere a ricorsi legali contro di lei...
 

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