Ciao a tutti,
la questione è quella di 2 fratelli comproprietari di una casa di cui uno ha pagato per 34 anni all'altro un affitto equivalente in netto a 1/2 di quello di mercato con l'accordo di sostenere tutte le spese di condomio comprese quelle straordinarie e lavori di manutenzione della casa. Il fratello che non godeva il bene pagava solo l'ICI ed è stato d'accordo su tutto anche perchè ha sempre avuto un reddito doppio dell'altro lavorando in un posto pubblico e avendo un'altra casa di proprietà. Ora quest'ultimo avendo un figlio grande gli vuole acquistare la casa dall'altro che dovendosi trasferire per lavoro è d'accordo, ma gli dice me la devi donare perchè in questi anni non ho usufruito a pieno del diritto di proprietà della casa e ti ho fatto un favore per affetto. L'altro dice di riconoscere in parte le ragioni ma che la quota è disponibile a vendergliela a metà del prezzo di mercato per compensarlo di tutto ma non che non ritiene giusto rinunciare complemente a tutto anche perchè non se lo può permettere. Può il fratello che ha goduto della casa sostenere che comunque anche lui non imponendo di venderla a terzi rinuncia al pieno diritto di un guadagno di mercato? Se andassero in giudizio il fratello che ha goduto della casa potrebbe far valere a suo favore anche il fatto che ha un reddito familiare della metà rispetto a l'altro? Esiste inoltre in qualche modo almeno tra fratelli una questione di affetti che può in un giudizio di equità compensare l'applicazione nuda e cruda dei diritto proprietari?
Grazie a tutti
la questione è quella di 2 fratelli comproprietari di una casa di cui uno ha pagato per 34 anni all'altro un affitto equivalente in netto a 1/2 di quello di mercato con l'accordo di sostenere tutte le spese di condomio comprese quelle straordinarie e lavori di manutenzione della casa. Il fratello che non godeva il bene pagava solo l'ICI ed è stato d'accordo su tutto anche perchè ha sempre avuto un reddito doppio dell'altro lavorando in un posto pubblico e avendo un'altra casa di proprietà. Ora quest'ultimo avendo un figlio grande gli vuole acquistare la casa dall'altro che dovendosi trasferire per lavoro è d'accordo, ma gli dice me la devi donare perchè in questi anni non ho usufruito a pieno del diritto di proprietà della casa e ti ho fatto un favore per affetto. L'altro dice di riconoscere in parte le ragioni ma che la quota è disponibile a vendergliela a metà del prezzo di mercato per compensarlo di tutto ma non che non ritiene giusto rinunciare complemente a tutto anche perchè non se lo può permettere. Può il fratello che ha goduto della casa sostenere che comunque anche lui non imponendo di venderla a terzi rinuncia al pieno diritto di un guadagno di mercato? Se andassero in giudizio il fratello che ha goduto della casa potrebbe far valere a suo favore anche il fatto che ha un reddito familiare della metà rispetto a l'altro? Esiste inoltre in qualche modo almeno tra fratelli una questione di affetti che può in un giudizio di equità compensare l'applicazione nuda e cruda dei diritto proprietari?
Grazie a tutti