Qualcuno sa spiegarmi la neccessità di tale richiesta?
Non vorrei dire una sciocchezza, ma il tuo caso POTREBBE rientrare in questo caso:
I beni immobili di interesse storico-artistico sono di competenza del Ministero per i Beni culturali, che opera sul territorio nazionale mediante organi periferici, detti Soprintendenze.
Quindi prima di procedere a una vendita, si devono fare tutta una serie di accertamenti.
Già Venezia è una città che riempie di fantasia il nostro immaginario, poi se mi parli di un palazzo del 1600, mi sembra normale ricostruire i passaggi di proprietà. Stiamo parlando di un palazzo che ha quasi 421 anni.
Una generazione convenzionalmente dura circa 25 anni, quindi stiamo parlando di circa 421 / 25 = 17 generazioni che si sono succedute nella detenzione di tale immobile, in tutte le forme giuridiche che permettono il godimento e la detenzione di tale bene (proprietà, nuda proprietà, usufrutto, acquisizione per usucapione, e così via), con tutti i possibili frazionamenti che vi sono stati (la proprietà non è sempre in mano a una sola persona per mille millesimi), con tutte le possibili donazioni che si sono verificate, oltre a lasciti testamentari fuori albero genealogico.
Ritengo normale tutto questo movimento di carte, la burocrazia e i relativi controlli.
Non è un palazzo del 1995 come quello dove abito io a Roma, insomma! E' giusto che venga accertato che il venditore stia vendendo in possesso di titoli legittimi.
Puoi comunque, per scrupolo, sentire un altro notaio, naturalmente non dimenticare di farti fare preventivi gratuiti, sennò paghi per non rogare.