E visto che in banca ci entrano i rapinatori io non ci vado. E dato che per la strada ci sono gli scippatori io non ci cammino. E proprio perché qualcuno discende da Caino io non mi accoppio. Diciamola tutta: il mondo e' immondo (o forse ho le traveggole? Il mondo, lo dice la parola quel che e') e quindi mi ritiro sul monte athos e mi levo dai piedi. Ah! Quanti dovrebbero arrivare a questa definitiva scelta di vita e toglierai una buona volta dai piedi! Cosicche' lasciando i propri averi non possono piu' farne quel che vogliono. E forse non intralciando piu' le nostre strade i figli, di quel Caino finalmente tolto dai piedi, potrebbero trovare quell'amore che il Caino, che disponeva a suo piacimento dei beni non suoi, anche se frutto del suo lavoro, del Caino, gli aveva negato. Il Caino.
Arciera non capisco tutta questa tua enfasi, e, sopratutto, la seconda parte della tua risposta. Comunque quello che volevo affermare è che degli affetti di uno che muore è difficilissimo che se ne tenga conto nel momento della spartizione dei beni lasciati. Molto probabilmente, visto quello che sostieni, se tu fossi stata la figlia del compagno morto della mia amica, della quale ho scritto nel mio intervento precedente, avresti lasciato la casa alla mia amica, o perlomeno, gli avresti restituito i soldi che lei aveva investito. Però, nella realtà, così non è stato, perchè i figli adulti di quest'uomo non hanno mai gradito che il padre, rimasto vedovo e solo, si facesse una nuova "famiglia di fatto" e sopratutto vivesse una nuova vita affettiva ed hanno espulso l'intrusa.
Proprio in questi giorni sono successi due fatti che riguardagno gli affetti: il primo riguarda la morte di Lucio Dalla, il secondo il matrimonio di Vasco Rossi. Lucio Dalla è morto senza aver fatto testamento; nei giorni scorsi i TG hanno dato la notizia che è stata fatta la successione: i beneficiari di un ingente patrimonio fatto di case, terreni, diritti d'autore ecc... ecc... saranno i cugini, perchè così stabilisce il Codice Civile (o se ti fa più comodo, Incivile). Al compagno di vita nulla. I giornalisti tv hanno gridato all'ingiustizia, facendo, in un certo senso, pressione psicologica pubblica sui parenti affinchè venga riconosciuto parte del patrimonio anche al compagno; e poi, sull'enfasi, che secondo me va al di là del diritto di cronaca, si sono spinti suggerendo ai beneficiari, sempre pubblicamente, di istituire una Fondazione. Questo secondo me è una cosa molto, ma molto scorretta, Perchè non l'hanno suggerita, pubblicamente, a Dalla quando era ancora in vita? Io mi auguro che queste persone facciano la stessa pressione pubblica quando moriranno De Benedetti, Berlusconi, Della Valle, Del Vecchio ecc... ecc.... sui loro eredi.
Vasco Rossi, invece, nonostante i ben noti problemi psichiatrici, si è sposato per proteggere la donna che ama, in vista di un futuro che probabilmente sente non tanto lontano, visto la vita che ha condotto. Lui sostiene che è stata una sconfitta in quanto fortemente contrario all' istituzione del matrimonio: si è sposato a malincuore. Tuttavia ha fatto un passo necessario affinchè alla sua donna, alla di lui morte, vengano riconosciuti tutti i diritti di moglie: perchè questo gli richiedeva il Codice Civile che è una dei pilastri dell'organizzazione della società o meglio della comunità.