Markciccio

Membro Junior
Buongiorno a tutti,
ho letto parecchie discussioni su questo utilissimo forum in merito al mio problema, non vorrei far ripetere concetti già espressi ma mi servirebbe un conferma di quanto mi sembra di aver capito.
Casa dei miei genitori è stata costruita divisa in due appartamenti, a metà anni '90. Si tratta di una villa bifamigliare di 220 mq con circa 4000 mq di terreno in una zona residenziale molto prestigiosa. Il primo appartamento è quello dove abitano, il secondo è stato abitato per 15 anni da mia sorella, senza pagare affitto. L'anno scorso per tutelarsi da eventuali problemi, visto che stava facendo vari lavori in casa, ha voluto comprarlo e non ho avuto nulla da ridire sulla cosa. Una quota della cifra pagata è sotto forma di donazione (la cifra corrispondente alla donazione fatta a me per comprare parte di casa mia, 5 anni fa), parte tramite assegno.
Il problema nasce dal fatto che in seguito sono venuto a sapere che l'abitazione non è stata divisa secondo quanto mi avevano comunicato ma comprenderebbe molte più pertinenze. Credo che il valore di mercato dell'appartamento (comprensivo di terreni, rimessaggio auto, taverna sottotetto ecc) venduto dai miei e acquistato di mia sorella sia del 50-60% in più di quanto non l'abbia pagato, forse di più.
Ho letto se il valore di vendita è differente da quello di mercato il tutto potrebbe essere considerato una falsa donazione e comunque impugnata non nell'immediato (oggi) ma in futuro, nel momento in cui si dovesse dividere l'eredità.
La nota dolente (per il mio equilibrio psicofisico) è che alla luce di questo, ho proposto (sono un tipo pacifico, non mi piace litigare ma non sopporto le ingiustizie) di far valutare la casa secondo le nuove divisioni, proprio per evitare discussioni future. Anche perché i valori della vecchia perizia erano molto bassi e non potevo accettare di vedere sommare differenza a differenza. Il problema è che questa proposta è stata proprio la causa scatenante di un violento litigio con insulti molto pesanti (non da parte mia), per cui a tutt'oggi non credo di poter più nemmeno entrare in quella casa per far fare una valutazione. Forse non dovrei entrare in questi particolari ma contestualmente mi è stato intimato di non farmi neppure più vedere dai nipotini (che ho sempre amato e che ho accudito per gli anni in cui abitavo con i miei) e da mio padre che sostanzialmente mi ha comunicato che pretendendo di più di quanto non mi volesse concedere, "non otterrò niente".

Al di là di questa triste parentesi famigliare, la mia domanda è: vale la pena di far fare questa valutazione oggi oppure potrò impugnarla a momento dell'eredità, tenendo conto dei valori di oggi a ritroso?
E soprattutto, potrò impugnarla oppure se mio padre ha deciso di dare oggettivamente di più a un figlio piuttosto che a un altro, può farlo tranquillamente? Posso fare qualcosa ora o è meglio aspettare?
E' chiaro che c'è qualcosa che non torna, e cioè che i valori reali non possono essere quelli che mi sono stati presentati, altrimenti una reazione come quella che ho vissuto sarebbe assolutamente sporopositata.

Ho una bella figlia, non trovo corretto non poterle dare quanto le spetta di diritto.

Ringrazio quanti hanno avuto la pazienza di leggere quanto ho scritto e quelli che mi vorranno dare una opinione in merito, purtroppo non so assolutamente cosa fare in questo triste momento.

Saluti.
Marco
 

celefini

Membro Attivo
Proprietario Casa
Un genitore nella quota delle sue disponibilità, ha per legge 1/3 di disponibile che può dare a chiunque. Partendo da 900, per esempio, come proprietà disponibile, 300 può darli a chiunque, gli altri 600 rimasti , dovrà dividerli tra te e tua sorella. Detto questo, come vedi, tua sorella, se fosse graziata della disponibile di tuo padre, avrebbe in totale 600, pari a 300 di legittima e 300 di disponibile. In poche parole, potrebbe avere il doppio del tuo valore. Il mio consiglio, ora, è quello di evitare di rompere con i tuoi, il fatto di far fare una valutazione dei beni di proprietà dei tuoi, non è stata una cosa bella. In poche parole hai voluto mettere il carro davanti ai buoi, ed hai ottenuto l' irritazione di tuo padre, tanto da dirti " non otterrai niente ". Quindi, prima di incrinare ulteriormente i rapporti, " fatti sotto ", fai finta di niente del comportamento tenuto dai tuoi nei confronti di tua sorella, smussa gli angoli, e con diplomazia, forse otterrai di più.
 

Markciccio

Membro Junior
Quindi, prima di incrinare ulteriormente i rapporti, " fatti sotto ", fai finta di niente del comportamento tenuto dai tuoi nei confronti di tua sorella, smussa gli angoli, e con diplomazia, forse otterrai di più.

Grazie mille della risposta. Infatti sto applicando la tattica che mi ha suggerito. Ho sempre creduto che in presenza di buoni rapporti i genitori, potendo, dovrebbero dare in egual misura ai figli in ogni circostanza. Comunque tengo a precisare che la mia è stata solo una proposta, in realtà non ho mai fatto valutare niente.
Grazie ancora!
 

FrancescoRoma

Nuovo Iscritto
Mi sembra di aver capito che parte della casa risulti da una donazione paritaria a quanto tu hai avuto, per cui fin qui nessun problema, il saldo tua sorella l'ha effettuato per contanti tramite assegno, se consideri che l'appartamento era già in uso a lei da 15 anni, per cui occupato, il prezzo è già diverso da un appartamento libero. Qui non si parla di donazione ma di vendita vera e propria, se il prezzo ti sembra interessante proponi a tuo padre l'acquisto dell'altra porzione allo stesso prezzo e riservagli il diritto di usufrutto.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
" proponi a tuo padre l'acquisto dell'altra porzione allo stesso prezzo e riservagli il diritto di usufrutto. " Non mi sembra una mossa facile. in questo caso la figlia avrebbe una porzione di casa e il figlio due case con l'aiuto del padre...La figlia, volente o nolente, è rimasta a casa con i suoi. non dico accuditi, ma aiutati a far la spesa, accompagnati, fatta vivere una vita con i nipotini accanto. Queste bellezze hanno un prezzo. Ora non mi pare a quel che dici, che il prezzo sia stato salato: scrivi di pertinenze, di garage e di sottotetti. Come ti hanno spiegato, ricordati che tuo padre ha a disposizione un bel premio da elargire; un terzo dei suoi averi non è cosa da poco conto. Forse quelle poche cose che ha preso, per vivere meglio con la sua famiglia, tua sorella, puoi considerarle come "meritate" e tornare sui tuoi passi, e con le tue scuse? successivamente, quando le acque si saranno definitivamente calmate, potrai riprendere il discorso con tuo padre e tua sorella e dire quello che hai detto a noi: anche tua figlia ha gli stessi diritti che tu come padre ti senti di tutelare. ma sempre con amore che è quella cosa che tutti capiscono.
 

Markciccio

Membro Junior
Sì, vero tutto, mio padre può tranquillamente fare quello che vuole e la mossa sbagliata è stata quella di voler fare una valutazione.
Credo che però chiunque al posto mio non sarebbe stato completamente con le mani in mano in quanto si parla di una differenza molto elevata, quasi il doppio; chiunque lo avrebbe fatto quantomeno notare. Non è comunque accettabile la reazione spropositata che questo ha provocato.
Grazie delle opinioni, avere diversi punti di vista è molto utile in situazioni così delicate.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
la mia risposta era basata sul fatto che la differenza non era così elevata come la stai facendo notare. sarebbe davvero stata un'altra. pertinenze e box e sottotetti non credo che creino così tanto valore. A questo punto devi essere solo tu a decidere. C'è devvero stata una mascalzonata nei tuoi confronti? tua sorella si è davvero presa gioco di te? ti ha fatto passare per quel fratello degenere? scusami perchè ci stai tirando per i capelli dentro questo affare. Se davvero le cose stanno così, io troncherei. La ragione è tutta dalla tua parte e vediamo che cosa succede. Io questo mi sento nell'animo di dirti. Ma attenzione le cose devono stare in questio termini e non la solita sfuriata familiare che sotto sotto lascia intravedere un amore non corrisposto da parte di ognuno (tua sorella potrebbe dirti: ma non lo vedi che mi sobbarco tutto io e tu mi fai storie per qualche pertinenza...) e così tuo padre. >Insomma a questo punto sei solo tu che davanti alla tua coscienza deve decidere il comportamento. la legge la sai.
 

Markciccio

Membro Junior
Bene, allora entro nel dettaglio,altrimenti non é facile capire e passo per il figlio ingrato e incapace. Metto dei valori "di fantasia" ma sono proporzionali ai reali. Due anni fa fu fatta una valutazione tramite agenzia da mio papà che appariva abbastanza "farlocca", alcuni valori erano palesemente inferiori alla realtà. Chiusi un occhio, anche due, comunque il totale che venne fuori era - diciamo - 508 mila. Poco dopo mia sorella ha acquistato l'appartamento A per 200 mila. Solo due settimane fa ho visto le carte. L'appartamento A e le relative pertinenze hanno un valore catastale del 60% superiore al B, dimostrato da quanto deve pagare di IMU. Per questo dico che si é sommata differenza a differenza. Inoltre case simili in zone vicine vengono vendute da 600 a 700 mila.
Insomma, i 3/5 (valore catastale del 60% in più) di una casa di 508 mila non sono 200 mila e,fatto notare, sono arrivati i primi attriti. Inoltre non sono presenti tutte quelle "attenuanti" assistenza, spesa, vita insieme ai nipoti ecc. perché ognuno si fa i cavoli suoi, da sempre. Anche per l'assistenza in futuro, si è sempre parlato di badanti anche perché le disponibilità attuali sono molto elevate, non credo che ci sarà qualche famigliare che li accudirà (men che meno io, specie alle luce delle ultime news) . In ultimo, attaccato, non ho mai reagito e questa é una linea che vorrei mantenere a lungo ma si puó solo immaginare quanto può costare. Grazie della partecipazione, lo apprezzo molto.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
io credo che sia giusto quantificare l'amore. d'altronde anche dio quantifica le nostre azioni e se siamo fatti a sua immagine e somiglianza....prova a questo punto a quantificare. non c'è bisogno di fare una valutazione, si capisce a colpo d'occhio. quanto hai preso tu e quanto ha preso tua sorella. quantifica e dai il tuo giudizio. Insomma si deve pur capire che la vita è sacra, no? e calpestare i sentimenti di figli e nipoti non è cosa giusta. quanto quindi? e da qui decidi che cosa fare. Lei ha preso tre quinti, tu con l'altra casa, quanto di fronte a lei? ed il resto, diviso equamente, lascia margine al sentimento fraterno? c'è possibilità di ricucire, insomma?
 

Markciccio

Membro Junior
Ecco un bel modo di ragionare. Certo che c'è possibilità di ricucire.
In questo momento però il disgusto e senso di profonda ingiustizia mi impediscono di fare qualsiasi passo. A questo punto penso che lascerò che il silenzio e il tempo decidano al posto mio.
Grazie a tutti, in particolare ad arciera.
 

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